Continuano i colpi di teatro del caso Andrea Loris Stival, bimbo di Santa Croce Camerina di soli 8 anni trovato morto il 29 novembre 2014, 5 ore circa dopo la sua scomparsa. Nell'inchiesta al momento c'è un solo indagato, l'ex cacciatore Orazio Fidone, al quale sono state trovate in casa delle cartucce non regolari. L'uomo ha 65 anni, è un pensionato, si dichiara estraneo ai fatti. A trovare il bimbo ormai morto è stato lui.
In questa fase delle indagini sulla morte del piccolo Loris i sospetti sono concentrati sulla madre: la sua Polo nera non avrebbe mai raggiunto la scuola Falcone Borsellino quella mattina di sabato 29 novembre 2014.
La donna sembra proprio aver raccontato delle bugie. Le telecamere non inquadrano mai la sua auto verso la scuola nell'orario indicato e in più.
"Scusate il ritardo, ho avuto qualche problema", dice la donna alle 9:55 circa, quando giunge a Donnafugata per partecipare al corso sull'uso di un robottino da cucina e cioè il "Bimby". Nessuno le aveva chiesto spiegazioni, ma lei sente il bisogno di precisare i motivi del ritardo, si tratta di un lapsus? E soprattutto perché è in ritardo? C'è di più: l'auto di Veronica è intercettata dalle telecamere ale 9:27 del 29 novembre 2014 nelle vicinanze del luogo del macabro ritrovamento del bimbo morto. Un particolare davvero inquietante. Sappiamo che è rientrata in casa alle 8:49 dopo aver accompagnato Diego - il figlio di 4 anni - in Ludoteca.
Ne è uscita alle 9:25. Si è quindi trattenuta nell'abitazione dove in teoria doveva esserci Loris per mezz'ora circa. Una mezz'ora in cui può essere successo di tutto.
Nelle ultime ore c'è chi fa notare che la morte del bimbo di Ragusa riporta alla memoria i cosiddetti "omicidi di lupara bianca", una particolare modalità criminale di punire persone che si erano ribellate a clan mafiosi, che consisteva nell'uccisione dei loro figli piccoli protetta dal silenzi della comunità che teme ritorsioni. Servono però fatti e prove: si resta per ora nel campo delle mere ipotesi. Al momento il soggetto da mettere bene a fuoco è certamente la madre che ha fornito testimonianze contraddittorie.