A distanza di pochi giorni dall'ultimo caso di tentato suicidio, un nuovo caso dove, però, il suicidio di è consumato davvero. Quel quattordici ottobre, un uomo si era lanciato da un muretto alto tre metri nei pressi del Molo Beverello, il porto di Napoli, a causa della disperazione dovuta al fallimento di una attività commerciale con la quale aveva investito la cifra di trecento mila euro, rivelatosi poi un fallimento. In quel caso, l'aspirante suicida se l'era cavata con una semplice lesione al braccio e un piccolo ricovero all'ospedale "Loreto Mare" di Napoli.
In seguito aveva poi dichiarato che il motivo della sua tremenda disperazione era stato il fallimento nel quale aveva trascinato anche il figlio che con lui gestiva quel bar.
La vittima di questo suicidio concretizzato, invece, è una giovane donna di ventotto anni, di Barra, un quartiere situato a tre kilometri dal paese, appena fuori il centro del capoluogo campano. Per il momento le indagini hanno solo potuto accertare la meccanica del suicidio: la ragazza si è lanciata dal balcone di casa sua, dal primo piano, nella sua abitazione situata in corso Sirena. Durante il volo ha battuto la testa e avrebbe trovato la morte pochi secondi dopo esser atterrata sull'asfalto. I residenti hanno subito chiamato la polizia, che ha provveduto a bloccare il traffico, circoscrivere la zona e il 118.
I medici, esaminata la situazione, hanno da subito messo in evidenza le gravissime ferite riportate al capo. In effetti, era ormai troppo tardi: le ferite riportate si sono rivelate mortali a causa di gravi lesioni al cranio che hanno reso inutili anche i tentativi di rianimazione da parte dei medici giunti sul posto.
Nel frattempo gli agenti del commissariato di San Giovanni-Barra hanno avviato le indagini per raccogliere le dichiarazioni delle persone che abitano nel palazzo della giovane deceduta, e ricostruire così il movente di quel gesto estremo. Intanto, nel giro di poco più di un mese, si registra il secondo caso di suicidio, stavolta effettivamente concretizzatosi.
