Una nuova azione, una nuova strage in Pakistan. Questo è ciò che è successo questa mattina alle 10:30 (ora locale) in Pakistan a causa dei talebani. Un commando composto da 6 uomini ha attaccato una scuola sita a Peshawar, andando così a colpire e a uccidere bambini innocenti, figli di militari. L'attacco dei talebani, stando a quanto dichiarato da un loro portavoce di nome Muhammad Khorasani, è stato motivato dal desiderio di vendetta per la morte di alcuni loro compagni morti durante un attacco dell'esercito pakistano. Questi militanti sarebbero stati uccisi non durante il combattimento, ma sotto tortura.
Pakistan, i talebani attaccano una scuola: kamikaze uccidono bambini per vendetta, 130 morti
L'azione terroristica contro questa scuola frequentata da bambini è nata per vendetta. Una vendetta che ha portato alla morte 130 persone di cui 100 sono bambini. Oltre questo dato agghiacciante ci sono almeno 200 feriti di cui 80 gravi. Purtroppo gli ospedali in cui sono stati portati hanno comunicato che non hanno abbastanza sangue per aiutare e salvare tutti e perciò è stato chiesto l'aiuto degli abitanti.
Il portavoce dei talebani ha dichiarato che in questo modo "il Pakistan proverà il loro stesso dolore" e che hanno deciso di risparmiare i più piccoli. I 6 talebani hanno fatto incursione nella scuola di Peshawar, armati di fucili e travestiti da militari, prendendo in ostaggio ben 500 persone. Di questi 6 uomini 4 sono stati uccisi.
I talebani hanno ucciso 130 persone: le due modalità con cui sono stati uccisi. Purtroppo l'alto numero dei morti è dovuto al fatto che uno dei sei talebani si è fatto esplodere in una zona particolarmente affollata, mentre la restante parte dei bambini con un'età compresa dai 6 ai 17 anni è stata portata in una stanza e qui purtroppo fucilata.
Le dichiarazioni minacciose del portavoce dei talebani. Il portavoce dei talebani nonostante questa azione vile e disumana ha continuato la sua dichiarazione sul portale The Express Tribune comunicando che non si fermeranno qui. La loro azione continuerà fino a quando non verranno fermati "gli omicidi contro i nostri detenuti".
La reazione e le dichiariazioni di Renzi e del primo ministro Sharif. Renzi su questa terribile vicenda dichiara che bisogna reagire a questo orrore ed esprime tutto il suo dispiacere su questo atto inconcepibile. Sharif ha comunicato tre giorni di lutto per l'atto di violenza perpetrato dai talebani e che verranno presi i giusti provvedimenti.