Era il 10 Luglio 2013, quando una giovanissima donna, Provvidenza Grassi di 27 anni è scomparsa misteriosamente da Messina, per essere ritrovata dopo 6 mesi sotto il cavalcavia Bordonaro priva di vita e a bordo della sua automobile una Fiat 600 bianca. In quei giorni la stampa e la televisione non facevano che parlare di questa giovane e tanti erano gli interrogativi sull'effettiva dinamica dei fatti. Tanti fittissimi misteri, che non hanno trovato mai risposta e che hanno lasciato amarezza nei familiari della vittima, nel loro legale e in coloro che non si sono mai arresi per conoscere la verità.

Il Fatto - Provvidenza Grassi scompare il 10 Luglio 2013, la donna viveva da sola nell'abitazione con cui anni prima abitava insieme al marito da cui si era ben presto separata. Aveva dunque un nuovo fidanzato, un uomo di 28 anni, Fabio Lo schiavo, residente a Rometta Marea, con il quale viveva una storia un po' "barcollante", forse a causa dell'ambiguità di quest'ultimo che faceva uso di sostanze stupefacenti. E' stato l'uomo ad avere visto per l'ultima volta Provvidenza Grassi prima della sua scomparsa. Il giorno 9 Luglio lei si era recata da lui, ma il 10 Luglio la donna lasciò Rometta per fare rientro a casa dove non fece più ritorno.

L'esame autoptico - La procura di Messina ha archiviato il caso inseguito ai risultati dell'esame autoptico dove sono state riscontrate tracce di metadone, tuttavia, sia la famiglia e sia il legale non hanno mai ritenuto compatibile quel dato, anche perché fin dalle prime indagini tanti sono stati i quesiti a cui non si è riusciti a dare una risposta.

Perplessità - La macchina volata giù da un viadotto, era vicino ad una centralina dell'enel, è possibile che nessun tecnico, in quei sei mesi dalla scomparsa, non si sia accorto dell'auto? Giorno 8 settembre: dopo varie richieste ai carabinieri, il padre di Provvidenza in presenza di un inviato della trasmissione Chi l'ha Visto, ricontatta la stazione locale dei carabinieri, ma al termine della conversazione uno dei militari non chiudendo bene il telefono, consente al padre della vittima e all'inviato Giuseppe Pizzo di udire pesanti commenti riguardante Provvidenza Grassi.

Tanti dunque gli interrogativi che non sono stati chiariti, il caso è stato archiviato ma tanti sono i dubbi su questa scomparsa sconcertante. Certamente l'archiviazione del caso come "incidente autonomo" lascia tante perplessità, si spera dunque che come da suggerimenti, da parte dell'avvocato della famiglia Grassi, Giuseppina Iaria, il caso possa essere riaperto da un'altra procura per fare degli accertamenti più definiti.

Troppi pregiudizi hanno manovrato le indagini di questo caso, tuttavia, le contraddizioni emerse durante e dopo il rinvenimento del corpo e dell'auto hanno fin da subito constatato che non si sia trattato di un semplice incidente autonomo. Speriamo, dunque, che si possa far luce, per ridonare serenità alla famiglia Grassi e giustizia a Provvidenza Grassi.