Haruna Yukawa è stato realmente decapitato assieme agli altri cinque ostaggi uccisi dall'ISIS. Il Governo giapponese, dopo ore di attenta analisi, ha confermato l'autenticità del video dell'esecuzione diffuso dallo Stato Islamico. Con un ben congegnato colpo di scena messo in atto dai tagliagole dell'ISIS, il compagno di prigionia Kenji Goto, giornalista freelance, ha mostrato la foto di Yukawa con la testa mozzata poggiata sul corpo. Ora anche la vita dell'altro ostaggio giapponese resta appesa ad un filo, lo Stato Islamico chiede la liberazione di una terrorista irachena di nome Sajida Rishawi, da dieci anni in carcere in Giordania, per aver fatto parte di un commando kamikaze durante l'attentato ad un albergo di Amman nel 2005.

La sua confessione in TV con tanto di esplosivo alla vita divenne un momento topico per la Jihad; la donna in questione è stata introdotta come merce di scambio dai terroristi dell'ISIS al posto del denaro. L'ostaggio nipponico sopravvissuto alle ultime esecuzioni dice in un appello: "Non dovete temere di finanziare il terrorismo, in quanto loro chiedono solamente il rilascio di Sajida". Tokyo ha istituito nella sede giapponese ad Amman l'unità di crisi, le trattative sono aperte ed anche il Premier Shinzo Abe ha definito la morte di Yukawa: "Un atto empio ed oltraggioso". Il Primo Ministro nipponico ha poi lanciato un appello rivolto all'ISIS chiedendo la liberazione immediata dell'ostaggio ancora in vita.

Il Presidente Barack Obama in viaggio in India ha detto che gli assassini saranno a breve portati davanti alla giustizia, fornendo al Giappone tutti gli aiuti possibili. "La nostra posizione sulla lotta al terrorismo non è cambiata ed il nostro fine ultimo è fare in modo che il giornalista Kenji Goto sia liberato al più presto" ha aggiunto il portavoce del Governo giapponese, Yoshihide Suga.

Sdegnato anche il Premier britannico David Cameron per l'atto infame dell'ISIS, mentre il Presidente Francois Hollande, condannando in primis il barbaro assassinio, ha in seguito reso omaggio all'impegno del Paese del Sol Levante, per le sue missioni di pace in Medio Oriente.