La fonte principale proviene da GEO TV, l'incidente è avvenuto di preciso nella provincia del Sindh. Sono 57 le persone che hanno perso la vita dopo uno scontro violento tra un autobus ed un camion-cisterna a Karachi nel sud del Pakistan. L'incidente è avvenuto la sera del dieci gennaio scorso poco dopo la mezzanotte su un'autostrada nel distretto di Sukkur che portava dalla città di Karachi a quella di Shikarpur. L'emittente riferisce che sono in tutto quattro i superstiti del terribile sinistro, in quanto durante il tragitto viaggiavano sul tetto dell'autobus e sono saltati a terra poco prima del terribile scontro e dell'incendio che ha causato l'alto numero di vittime.

Secondo alcuni testimoni l'autobus sovraffollato è stato travolto durante il tragitto in autostrada dall'autocisterna trasportante benzina. Entrambi i mezzi hanno preso fuoco. Non sono ancora molto chiare le cause dell'incidente ma secondo le dichiarazioni del commissario di polizia locale Shoaib Siddiqui, la tragedia sarebbe stata provocata da un'imprudenza da parte dell'autista del camion-cisterna. Sull'autobus vi erano fra i 60 ed i 70 passeggeri (tra i quali donne e bambini) provenienti dalla valle di Swat, un numero molto più alto del numero consentito dai posti a sedere disponibili. Per loro non c'è stato scampo a causa dell'esplosione e delle fiamme sprigionatesi.

Un'altra tragedia stradale che si aggiunge alle circa novemila segnalate alla polizia ogni anno.

È infatti il Pakistan lo Stato detenente l'infame record di incidenti stradali per strade dissestate, guida spericolata e per veicoli non sicuri. Dal 2011 si è calcolato che a causa di tali incidenti, ogni anno in Pakistan muoiano circa 4500 persone. Non solo un record di incidenti stradali per il Pakistan, ma purtroppo anche aerei, come quello del jet privato noleggiato dall'Eni che si schiantò sempre a Karachi nel novembre del 2010, in quel caso le vittime furono in tutto ventuno. L'aereo era diretto presso il giacimento di gas di Bhit nel distretto di Jamshoro, a bordo di esso vi erano circa quindici dipendenti italiani.