Veronica Panarello, la mamma siciliana attualmente detenuta nel carcere di contrada Petrusa di Agrigento con l'accusa di avere ucciso il figlio Loris Stival e di averne poi nascosto il cadavere tra le campagne di Santa Croce Camerina (Ragusa) lo scorso 29 novembre, ha accettato ieri di incontrare nella sala colloqui dell'istituto penitenziario sua madre, la signora Carmela Anguzza. Secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa Ansa, tra Veronica e la madre non ci sarebbero rapporti idilliaci, così come emerso anche dalle intercettazioni telefoniche svolte subito dopo il delitto che hanno consentito agli investigatori di ascoltare delle conversazioni tra la mamma e la sorella della ragazza di 26 anni presunta infanticida.

Fino a questo momento Veronica Panarello - che resta rinchiusa nel carcere agrigentino su disposizione di ordinanza di custodia cautelare del gip di Ragusa con l'accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere - ha avuto la possibilità di incontrare dietro le sbarre oltre al suo difensore, l'avvocato Francesco Villardita, il papà Francesco che continua a difenderla a spada tratta e il marito Davide Stival che però ancora non crede nella sua innocenza ma che si è detto disposto ad aiutarla se gli racconta la verità. Veronica ha incontrato anche la zia Antonella Stival che è convinta della sua innocenza e la difende su Facebook e in tv.

Infanticidio Loris Stival, dal papà Francesco al cardinale Montenegro: gli incontri in carcere di Veronica

Veronica ha ribadito in carcere, ha raccontato Antonella Stival dopo la visita alla nipote trovata "deperita", che "vorrebbe abbracciare il suo figlio più piccolo e che non si dà pace per non avere avuto concesso il diritto di partecipare ai funerali del figlio Loris".

Poi Veronica ha incontrato l'arcivescovo di Agrigento, monsignor Francesco Montenegro, già nominato cardinale da papa Francesco, che ha dedicato parole di conforto cristiano per la donna accusata dell'infanticidio del figlio, "per portarle il saluto e la parola di Dio", ha spiegato il prelato. "Padre mi benedica...", ha detto la madre del piccolo Loris Stival che adesso, per la prima volta dal giorno del delitto, si troverà faccia a faccia con la mamma Carmela Anguzza.

Caso Loris Stival: prosegue l'indagine, attesi gli esiti degli esami del Dna

Intanto, mentre l'opinione pubblica continua a dividersi su Facebook sul giallo di Santa Croce Camerina, proseguono senza sosta le indagini della procura della Repubblica di Ragusa nel tentativo di fare piena luce sul delitto e individuare possibili complici della donna.

La difesa sostiene invece che non sia grave il quadro indiziario e pensa di impugnare la decisione del tribunale riesame che ha confermato la misura cautelare in carcere davanti alla Corte di Cassazione. Nel frattempo si resta in attesa di nuovi elementi d'indagine. "Sono passati trenta giorni - ha detto nei giorni scorsi l'avvocato Francesco Villardita - ma ancora non abbiamo avuto gli esiti degli accertamenti irripetibili eseguiti in casa Stival e degli esami del Dna".