Una decina di giorni fa, il presidente del Parlamento di Tobruk ha affermato che "l'Isis può passare dalla Libia all'Italia" approfittando del fatto che "siamo vicini, ci distaccano solo 300 chilometri di mare". A conferma della realtà e pericolosità della situazione, il neo capo di Stato maggiore dell'Esercito Danilo Errico intervistato dal Corriere della Sera ha confermato la possibilità di un intervento in Libia specificando che "quel che è certo è che siamo pronti a fare ciò che ci verrà chiesto".
Matteo Renzi sulla Libia
Anche Matteo Renzi, nel suo intervento in parlamento del 18 marzo a proposito dell'attacco effettuato nel pieno centro di Tunisi al museo del Bardo, si è soffermato sulla questione Libia. La certezza di Renzi è che la Libia non rappresenti solo un problema di immigrazione, anzi, sarebbe a suo dire una fortuna per l'Italia se il problema fosse solo quello dell'immigrazione. Attorno quella zona del Nord Africa chiamata Libia si gioca una battaglia molto più grande rispetto a una semplice questione di immigrazione.
Lo stesso scontro che sta avvenendo non è uno scontro tra tribù ma qualcosa di più grande. Renzi sottolinea il fatto che il territorio della Libia occupa una posizione centrale dal punto di vista sia politico che geografico essendo al centro del Mediterraneo. Per queste ragioni, un cambiamento profondo in Libia significherebbe inevitabili ripercussioni a livello globale. Da qui, critica la comunità internazionale che si starebbe disinteressando di un territorio importante in un momento di forte cambiamento, perdendo così anche la possibilità di partecipare a questo momento di profonda transizione.
La conclusione di Renzi, tra l'epico e l'ottimista, è che "l'incantesimo della politica che passa il tempo a non decidere è finito" e che "il nostro Paese abituato a stare dietro la lavagna o a prender nota dei compiti da fare a casa adesso ha la possibilità di vivere da protagonista all'interno di uno scenario che vede l'Italia centrale in Europa e l'Europa centrale nel mondo".
A distanza di pochi giorni dall'intervento di Matteo Renzi a proposito dell'attacco al museo in Tunisia, l'attenzione mediatica e il livello di allarme continuano a salire a causa dell'ultimo attentato al Museo del Bardo di Tunisi e delle nuove minacce pubblicate dallo Stato Islamico contro il mondo occidentale. La Farnesina invita gli italiani a non recarsi in Egitto, Libia, Algeria, Turchia, Libano e Israele. Detti territori sono ora ufficialmente ritenuti a rischio. Anche il Vaticano ora prende posizione e comunica un fermo "sì alla guerra contro i terroristi dello Stato Islamico".