Nel Canale di Sicilia si continua a morire: altre tre navi sono in arrivo presso le nostre coste con a bordo quasi mille migranti e purtroppo anche dieci cadaveri. Molte volte è stato detto dalle istituzioni europee che bisogna assolutamente evitare simili tragedie; sempre tante promesse ogni volta, eppure il bilancio di giovani africani morti in mare continua inesorabilmente (e drammaticamente) ad aumentare. Anche il numero dei sopravvissuti, prima soccorsi e poi portati al riparo nelle apposite strutture, è preoccupante: nei primi due mesi del 2015 è aumentato del quarantatrè percento.

Ecco cosa è successo in queste ore al largo delle coste italiane; dopo ore in balìa delle onde, quando hanno visto il rimorchiatore giungere in loro soccorso, i migranti si sono agitati spostandosi quasi tutti sul lato del barcone stracarico, che all'improvviso si è rovesciato a circa cinquanta miglia a nord della Libia.

I soccorsi hanno evitato una tragedia di proporzioni maggiori

Come è stato detto, questa ennesima tragedia dell'immigrazione ha stavolta contato dieci vittime, le quali sono state recuperate durante un soccorso coordinato dal Centro Nazionale Soccorso della guardia costiera italiana. Alla fine sono state centoventuno le persone tratte in salvo; superstiti e cadaveri sono stati portati dalla nave Dattilo ad Augusta nel siracusano, assieme ad altri trecentodiciotto migranti soccorsi precedentemente.

La ricerca di eventuali dispersi non ha dato alcun riscontro: intanto la procura di Siracusa ha aperto un'inchiesta per naufragio ed omicidio plurimo colposo. In tutto sono state sette le operazioni nel Canale di Sicilia durante le ultime ventiquattro ore, cinque i gommoni carichi di migranti provenienti da Siria, Palestina, Tunisia, Libia ed Africa subsahariana.

Novecentoquarantuno i superstiti salvati al largo delle coste libiche, grazie anche a tre navi mercantili ed un'unità della marina militare. Andranno anche a Porto Empedocle e Pozzallo, dove la squadra mobile ragusana è già al lavoro sul fronte di eventuali scafisti. Tra i superstiti si contano più di trenta bambini ed oltre cinquanta donne, una delle quali, in stato di gravidanza, è stata portata d'urgenza tramite una motovedetta al poliambulatorio di Lampedusa.

C'è da dire che le traversate sembrano non avere fine, anzi, stanno aumentando; il Viminale ha fatto sapere che da inizio 2015 sono stati quasi ottomila gli immigrati giunti sulle coste nostrane. Un dato questo ancora più allarmante, considerando che riguarda il periodo invernale, generalmente più avverso nei confronti dei "viaggi della speranza". Nel 2014 furono soccorse in mare quasi duecentomila persone.