Rimane ancora avvolto nel mistero l'omicidio dei due fidanzati di Pordenone, Trifone Ragone, sottufficiale dell'esercito di ventinove anni, e la sua ragazza Teresa Costanza, di trent'anni. Erano appena usciti dalla palestra dove di solito si allenava Trifone, che era un grande appassionato di body-building: sono saliti in macchina e poi sono stati assassinati: lui è stato colpito da tre colpi di pistola, lei da due. Gli inquirenti non escludono nessuna ipotesi; ora la tesi più accreditata è quella di un delitto passionale. Il settimanale "Giallo" ha diffuso la tesi secondo la quale Trifone Ragone sarebbe stato l'amante della figlia di un uomo pericoloso, molto probabilmente di un boss mafioso.

Non sono però emersi degli indizi che possano confermare questa ipotesi, che dunque rimane tale. Intanto, nell'ultima puntata di "Pomeriggio Cinque", la trasmissione condotta da Barbara D'Urso, si è detto che una delle ipotesi che gli inquirenti stanno valutando in questo momento è quella dell'esistenza di un complice. 

Il killer di Trifone e Teresa aveva un complice?

Dove era appostato il complice dell'assassino dei due fidanzati di Pordenone? Quali notizie abbiamo su di lui? A questo proposito è di fondamentale importanza il racconto dei testimoni dell'omicidio, che è stato riportato dal sito "Urbanpost". Il complice, secondo i testimoni, avrebbe aspettato il killer su un'auto grigia con fari e motore accesi e sarebbe stata una donna oppure un uomo con una parrucca dai capelli lunghi.

Un altro dettaglio riguarda la dinamica dell'omicidio; la pistola con la quale sono stati uccisi i due fidanzati di Pordenone, molto probabilmente era dotata di silenziatore, come dimostra il fatto che il testimone che si trovava vicino al luogo del delitto abbia sentito dei rumori molto simili a dei "mortaretti". Sembra comunque che la soluzione del caso sia ancora molto lontana; qual è il movente?

Se veramente Trifone Ragone doveva essere "punito", perchè è stata uccisa anche se la sua fidanzata? Forse perchè era a conoscenza di qualcosa che non avrebbe dovuto sapere? Il mistero sul delitto di Pordenone s'infittisce sempre di più.