Ancora violenza sessuale su minori in India. Questa volta si tratta di una sedicenne che per due anni è stata abusata dal padre, dal fratello e dallo zio. Rimasta incinta per due volte, per quattro volte ha tentato la strada del suicidio senza mai riuscirci. A rendere tutto più macabro è l'inspiegabile silenzio della madre.

L'assurda vicenda si è conclusa dopo la denuncia di una professoressa della vittima, facendo così arrestare a Dhupguri, nel Bengala Occidentale, i tre molestatori mettendo così la parola fine alla tragica faccenda. Un portavoce della polizia dichiara: "Il padre, un contadino di circa 50 anni, è sospettato di averla stuprata varie volte.

La ragazza sostiene che anche lo zio l'abbia violentata e alla fine anche il fratello avrebbe iniziato a farlo". La ragazzina, ora, è sotto custodia di sua zia.

L'India non è nuova a questo tipo di storie. Ormai quella della violenza sessuale nel Paese rappresenta una piaga sempre più grande. Tra i casi più eclatanti, quello che ha suscitato le attenzioni dei media internazionali sul problema, risale al dicembre 2012: una ventitreenne studessa universitaria, Nirbhaya, rimase vittima di uno stupro di gruppo su un autobus in un sobborgo della capitale Nuova Delhi. Sei persone hanno abusato di lei, autista compreso. Fu picchiata a morte e dopo 15 giorni di agonia in ospedale, morì.

Solo a Delhi nel 2014 sono stati registrati 1400 stupri, tra i quali il 37% in famiglia.

Parlando in numeri, in 215 casi il colpevole è stato individuato in un membro di sesso maschile che fa parte della cerchia familiare della vittima: padre, fratello o addirittura padre adottivo. Per non parlare di nonni, zii, cugini, professori, tutori fino ad arrivare agli amici della vittima, per un totale di 642 casi. Pericolo, quindi, sempre più frequente nelle quattro mura domestiche anzichè tra le strade della capitale indiana.



Nota positiva è l'aumento delle denunce su abusi sessuali, a dimostrazione del fatto che le donne non hanno più paura di denunciare le violenze subite. Un risultato che lascia ben sperare sul futuro del Paese in questi termini.