Sono stati incendiati negozi, cassonetti dell'immondizia ed anche automobili private, principalmente auto di lusso, sono state lanciate bombe carta contro vetrine e semafori, pensiline dei mezzi pubblici, mentre gli agenti intervenuti per sedare le proteste sono stati oggetto del lancio di sassi e pietre. A largo d'Ancona sono stati presi di mira ed incendiati due negozi attigui. Le 'tute nere', il blocco più estremista del corteo No Expo, hanno iniziatola devastazione verso le ore 16. Si sono coperti con caschi e maschere, hanno preso mazze e bastoni, pietre e molotov ed hanno iniziato a distruggere i negozi siti in via De Amicis, un punto che non era neanche a metà del percorso che era stato deciso dalla questura.
Da lì in poi la situazione è degenerata.
In pochi minuti il corteo risultava diviso in due blocchi con davanti le persone che manifestavano pacificamente con cori e striscioni e dietro il blocco nero, che contava circa un migliaio di persone, ed ha iniziato a lanciare di tutto verso automobili e vetrine che incontravano lungo la strada. Le banche sono state maggiormente prese di mira con il lancio di bombe carta e molotov, che causavano forti esplosioni ed incendi. In seguito la guerriglia è arrivata all'incrocio tra corso Magenta e via Carducci. In schieramento da sommossa, qui hanno distrutto ogni cosa arrivando a lanciare anche petardi verso le abitazioni. Le forze di Polizia, all'inizio non sono intervenute, ma hanno cercato di chiudere i violenti tra alcune vie per evitare che si espandessero troppo, sparando acqua con gli idranti per cercare di contenerli, tuttavia non riuscendo a fermare le devastazioni.
Gli scontri si sono poi spostati in piazza Conciliazione dove c'è stata la prima carica da parte di Polizia e Carabinieri, visto che i danni stavano diventando veramente ingenti. Le strade erano diventate un vero e proprio territorio di guerra, con vere e proprie tattiche di scontro. Nella zona della stazione ferroviaria alcuni rivoltosi si sono disposti a scudo per permettere ai 'black bloc' di oltrepassare la piazza e superare le forze dell'ordine.
I controlli erano stati molto serrati fino a pochi minuti prima dell'inizio della manifestazione, con l'impiego di oltre duemila uomini in tenuta antisommossa, mentre la Digos effettuava perquisizioni e sgomberi in cerca di armi e materiale esplosivo.