Il giornalista Carlo Palumbo nell'ultimo numero del noto settimanale Grand Hotel ha voluto ricordare un terribile caso di Cronaca Nera tramite un suo articolo. Stiamo parlando del caso di Jack Unterweger, un giornalista e personaggio televisivo all'apparenza brillante e simpatico, ma che in realtà risultò essere uno dei più spietati serial killer della storia contemporanea. Unterweger è ricordato per aver ucciso tra il 1990 ed il 1991 diverse prostitute, uno dei teatri di tale orrore fu il bosco viennese di Wienerwald. Il corpo di una delle vittime fu trovato proprio in tale luogo da un anziano signore che stava passeggiando tranquillamente, il 20 Maggio 1991.
Dai risultati dell'autopsia si scoprì che la donna era stata strangolata con i suoi collants. La vittima venne identificata come Sabine Moitzi, 25 anni, commessa e prostituta tossicodipendente.
Terrore a Vienna
All'epoca, il giornalista austriaco Peter Grolig fu il primo ad occuparsi di questo caso e fu il primo a comprendere che gli omicidi delle varie donne di strada erano accomunate dalla stessa mano assassina. In seguito, una seconda vittima fu ritrovata il 23 Maggio dello stesso anno, il corpo era in questo caso di Karin Eroglu, scoperto casualmente da una donna, la poverina era scomparsa qualche settimana prima. Era stata trascinata all'interno del bosco in una folta ed oscura macchia di abeti.
La prostituta in questo caso fu prima pestata a sangue, in seguito strangolata. Successivamente furono ritrovati altri due corpi, quelli di Silvia Zagler e di Regina Prem. Quando oramai nella bella capitale austriaca scattò l'allarme serial killer, presso il quartier generale della polizia si presentò un noto giornalista, mandato dalla Orf, una sorta di Rai austriaca.
Il giornalista si chiamava Jack Unterweger e dichiarò di star realizzando un'inchiesta per il programma radiofonico Journal Panorama.
Ai poliziotti, Unterweger riferì che aveva ricevuto tale incarico in quanto esperto di quel campo: sua zia infatti era una prostituta ed anche lei fu assassinata nel 1967. Due giorni dopo andò in onda il suo servizio: La paura nel quartiere a luci rosse.
In seguito, si scoprì grazie alle dichiarazioni della moglie dell'allora capo della polizia Max Edelbacher (intervistato dal giornalista qualche giorno prima), che Unterweger era un pericoloso criminale, condannato all'ergastolo per l'omicidio di una ragazza. Appena entrato in carcere, Unterweger da semianalfabeta imparò a leggere e a scrivere, facendo passi da gigante, tanto da scrivere libri ed a fondare una sua rivista letteraria. Il suo best-seller fu una sua autobiografia: Purgatorio: un viaggio nel penitenziario.
Ottenne la grazia tramite alcuni intellettuali, che leggendo gli scritti di Jack, spinsero i giudici a liberarlo. L'uomo tornò in carcere nel 1992 e fu condannato all'ergastolo, in quanto riconosciuto come il serial killer del bosco viennese con il triste"record" che varierebbe dalle 11 alle 15 donne secondo Wikipedia. Il criminale fu internato nel carcere di Graz-Karlau ove si suicidò la prima notte impiccandosi nella sua cella.