Fabrizio Corona alle ore 15.30 di giovedì, ha lasciato il carcere di Opera dopo 3 anni e 2 mesi di detenzione, avendo ottenuto i servizi sociali nella comunità Exodus di Don Mazzi, la richiesta era stata avanzata dalla difesa tempo addietro.

Le prime dichiarazioni di Fabrizio Corona



Il giudice del Tribunale di Sorveglianza di Milano, Giovanna De Rosa ha accolto la richiesta di "affidamento terapeutico" da parte dei legali di Corona: gli avvocati Ivano Chiesa e Antonella Calcaterra. "Sono felice e giuro che in carcere non ci tornerò più" queste le prime parole pronunciate da Fabrizio Corona, mentre sulla sua pagina Facebook ha postato: "Ho attraversato la tempesta, ho lottato fino all'ultimo è stata dura ma era necessaria.

Ora si riparte. #SIPUEDE", subito condivisa da migliaia di utenti.

Ancora non si conoscono le mansioni che svolgerà nella comunità di Don Mazzi. Secondo le prescrizioni del giudice di sorveglianza, Corona non potrà comunque uscire e dovrà scontare là il resto della pena. Sarà tenuto in prova e dopo alcuni mesi un collegio di giudici deciderà se rendere il provvedimento da temporaneo a definitivo. Fabrizio Corona era stato condannato a 13 anni e 2 mesi per un cumulo di reati che vanno dall'estorsione aggravata ai danni dell'ex calciatore della Juventus, David Trezeguet, alla bancarotta per la sua società, "Fenice".

Le motivazioni del provvedimento



La richiesta di affidamento temporaneo era stata in passato respinta dal Tribunale di Sorveglianza, infatti, tra le varie condanne definitive date a Corona, vi era quella di 5 anni per estorsione aggravata ai danni di Trezeguet che non permetteva di chiedere una misura alternativa alla detenzione.

La richiesta è stata adesso accolta sulla base di una rilettura giuridica della stessa. Alla base del provvedimento odierno, stanno i tre anni di carcere già scontati da Fabrizio Corona sui 5 per l'estorsione a Trezeguet e considerando la non pericolosità sociale, la recuperabilità del soggetto e il comportamento irreprensibile in carcere, la pena che anche se tecnicamente valida, è ritenuta sproporzionata al tipo di reato commesso.

A favore di Corona stanno anche le relazioni dell'Asl e della direzione del carcere.

I legali di Corona avevano anche depositato tempo fa una consulenza psichiatrica di parte con la richiesta di poter scontare la restante pena in comunità. Nella perizia si menzionava il fatto che Corona soffra di attacchi di panico, stati d'ansia e psicosi dovuti all'uso di droghe in passato.

Questa domanda starebbe però ancora in fase di valutazione e non avrebbe pesato sul provvedimento di affidamento alla comunità di Don Mazzi. La portavoce di Fabrizio Corona, Assunta de Prisco, ha tenuto a precisare che le motivazioni addotte per la scarcerazione di Corona non rispondono a verità: "Sono state riportate notizie false in merito alle motivazioni: nessun attacco d'ansia". La de Prisco fa sapere anche che solo nei prossimi giorni saranno rese le motivazioni.