L'Isis e la sua strategia del terrore e della violenza senza confini sembra non conoscere limiti. Negli ultimi mesi, i terroristi dello Stato islamico si sono fatti conoscere, incutendo terrore, diffondendo filmati di condanne a morte che prevedevano soprattutto la decapitazione dei prigionieri. Evidentemente, per evitare che i nemici si "abituassero" alle loro sanguinarie esecuzioni, i jihadisti hanno deciso di introdurne di nuove e sempre più raccapriccianti. Dapprima hanno diffuso le crocifissioni, tipica condanna a morte di età medievale, ed ora la brutalità delle modalità con cui procurano la morte agli ostaggi ha portato a nuove, inquietanti, esecuzioni.

Prigionieri annegati in gabbia e fatti esplodere con bazooka

Nelle ultime ore, sul web, stanno circolando dei video inerenti le ennesime esecuzioni capitali sancite dall'Isis. Stavolta non ci sono decapitazioni, né crocifissioni, ma siamo di fronte a delle ulteriori e inquietanti condanne a morte. Nel filmato si vede un gruppo di prigionieri vestiti dell'ormai tradizionale tuta arancione, rinchiusi all'interno di una gabbia sospesa sull'acqua. Ai lati della trappola sono state installate delle telecamere altamente professionali, per riprendere al meglio ciò che accadrà. La gabbia viene calata in fondo ad uno stagno, in modo tale da procurare la morte per annegamento ai prigionieri. Le immagini dell'atroce fine di questi sventurati ostaggi sono state tutte riprese con strumenti di ottima qualità e mostrano, nel dettaglio, il momento in cui i prigionieri muoiono intrappolati e annegati.

Ma c'è dell'altro.

In un ulteriore video, si notano altri cinque prigionieri rinchiusi all'interno di un auto. La vettura viene fatta saltare in aria a colpi di bazooka. Invece, per sette ostaggi iracheni, è stata introdotta un'ulteriore e cruenta condanna a morte: inginocchiati a terra, vengono fatti esplodere con delle "collane" dinamitarde legate intorno al collo.

Queste terribili esecuzioni, diffuse online, sono state perpetrate in Iraq, nella città di Ninive. Il video si intitola: "Se tornate, torneremo" e sullo sfondo si vede chiaramente la bandiera nera dell'Isis, una firma inequivocabile.