A conclusione della prima parte d'indagini, iniziate nel 2012 dalla Guardia di Finanza che ha letteralmente setacciato Palazzo Campanella, sede del Consiglio Regionale della Calabria, alla ricerca di documenti che provassero l'utilizzo improprio delle somme destinate "per regolamento" ai Gruppi consiliari, gli uomini del comando provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria hanno bussato alla porta di noti politici e di alcuni collaboratori, notificando i vari provvedimenti restrittivi, che vanno dal divieto di dimora agli arresti domiciliari.

Solo tre le ordinanze cautelari domiciliari

Al momento le ordinanze cautelari per falso e peculato sono state notificate a: Antonino De Gaetano, attuale assessore regionale ai Lavori Pubblici nella Giunta Oliverio; Luigi Fedele, ex presidente del Consiglio Regionale della Calabria; Giovanni Emanuele Bilardi, attuale senatore della Repubblica.

Il divieto di dimora invece è scattato per: Carmelo Trapani, ex autista del senatore Giovanni Emanuele Bilardi; Giovanni Nucera, Pasquale Maria Tripodi, Alfonso Dattolo e Nicola Adamo, tutti ex consiglieri regionali della Calabria.

Gli indagati appartengono a diversi schieramenti politici

Gli indagati in carica sono invece: Enzo Ciconte, attuale vice Governatore della Regione Calabria; Carlo Guccione, attuale assessore regionale al Lavoro nella Giunta Oliverio; Antonio Scalzo, attuale presidente del Consiglio Regionale.

Nella lista degli indagati sono annoverati anche: Pietro Aiello, Gianluca Gallo, Alfonsino Grillo, Claudio Parente, Ferdinando Aiello, Emilio De Masi, Domenico Talarico, Sandro Pincipe, Demetrio Battaglia, Pietro Amato, Bruno Censore, Mario Franchino, Mario Maiolino, Francesco Sulla e Agazio Loiero, quest'ultimo, ex Governatore della Regione Calabria, prima di Giuseppe Scopelliti, dimessosi prima della fine della legislatura, dopo i noti fatti giudiziari che lo hanno colpito.

Sono pochi al momento i superstiti e, se le accuse saranno confermate, (nonostante tutti si definiscano estranei ai fatti) con il conseguente rinvio a giudizio degli indagati, la Calabria probabilmente potrà avere in futuro (l'ha affermato anche il Procuratore Capo Federico Cafiero De Raho) una classe politica nuova di zecca.

La Guardia di Finanza continua a indagare

Il lavoro finora svolto dalla Guardia di Finanza si è basato sulla verifica dei documenti sequestrati negli uffici dei gruppi consiliari di Palazzo Campanella, riferiti agli anni dal 2010 al 2012. A questo punto, c'è da aspettarsi di tutto dopo la spulcia dei conti riguardanti gli anni successivi.

Nessuno schieramento a quanto pare è rimasto a bocca asciutta. Destra, centro e sinistra hanno agito alla stessa maniera. Tutti hanno utilizzato i fondi destinati ai Gruppi per le spese di rappresentanza, in maniera impropria e, chi più ha potuto più ha approfittato del malloppo per soddisfare necessità personali.

Dopo quest'avvenimento si può affermare che nel "satellite politico" orbitante a Palazzo Campanella, tutto si svolgeva alla luce del sole in armonia tra tutti i componenti dei vari gruppi politici, con la sola accortezza di non pestarsi i piedi l'uno con l'altro.