Secondo gli ultimi dati raccolti in Italia, il matrimonio non sembra andare più di moda, dal 2003 al 2013 infatti le unioni sono crollate del 26,5%, passando da 264097 del 2003 a 194057 del 2013. E la tendenza sembra proseguire, anzi addirittura peggiorare. Difattisolo nel2014hanno deciso di convolare a nozze il 6,3% di coppie in meno rispetto al 2013. E prendono sempre più piede nuove forme di legame alternative:convivenze e matrimoni civili con separazione dei beni edunioni di fatto.

Il dossier dell'Istat

Secondo i dati contenuti nel dossier "Italia in cifre", diffuso dall'Istat nel 2015, il rito civile convince sempre di più, ed a farne le spese sono ovviamente le cerimonie religiose.

Nell'ultimo decennio il sì pronunciato in Comune è passato dal 29,4% al 42,5%, i matrimoni religiosi invece sono diminuiti dell'incredibile cifra del 40,1%. Il calo dei matrimoni, tuttavia, è generale. Infatti seguono un trend negativole prime nozze tra sposi di cittadinanza italiana,le nozzein cui almeno uno dei due sposi è di cittadinanza stranieraed anche i matrimoni successivi al primo.

I motivi di questo crollo

Sempre secondo l'indagine condotta dall'Istat, i motivi alla base di questo forte calo sono da ricondurre a cause economiche, sociali, culturali ed anche personali; alludendo forsead una sempre più forte presa di distanza da parte dei giovani dalla Chiesa. La crisi economica morde sempre più le caviglie ed il portafogli, e scoraggia le giovani coppie a fare il fatidico passo, poi c'è anche il contributo della società consumistica nella quale viviamo, che sminuisce i valori sacri del vincolo matrimoniale esaltando quelli del relativismo materiale, ed ancora, anche la sempre più lunga permanenza dei giovani nella famiglia di origine contribuisce a determinare il rinvio delle prime nozze; permanenza dovuta all'aumento della scolarizzazione e all'allungamento dei tempi per raggiungere gli obiettivi formativi necessari ad entrare nel mondo del lavoro. Quest'ultimo a tutt'oggi di difficile ingresso e spesso precario.