A parlare con gli inquirenti sono state persone molto vicine ad Eligia Ardita (35 anni) morta lo scorso 19 Gennaio in circostanze ancora da chiarire. La donna era incinta di 8 mesi, aspettava una bambina, che sarebbe stata chiamata Giulia. Vani sono stati i tentativi di medici ed infermieri di salvare almeno la piccola. I parenti di Eligia hanno fornito delle informazioni molto significative per un'eventuale risoluzione del caso: "Eligia e suo marito litigavano spesso, lui la aggrediva". Agatino Ardita, il padre della donna, sembra avere pochi dubbi oramai, affermando: "Che cosa aspettano ad arrestarlo?".
Sembra che Christian Leonardi, il marito di Eligia, sia una persona rude, cinica e violenta ed avrebbe oppresso diverse volte la povera ragazza con i suoi metodi tendenti al dominare.
Un rapporto difficile con il marito
Apparentemente, la coppia sembrava essere molto affiatata, ma è nel chiuso della casa, nel proprio intimo famigliare, da ricercare la pura verità, talvolta molto più oscura e torbida rispetto a ciò che viene mostrato all'esterno. Eligia era un'infermiera, era bella, solare, la bambina che portava in gremboera stata voluta molto intensamente, probabilmente, anche con la speranza di risollevare il suo difficile rapporto con il Leonardi. Agatino ha poi aggiunto: "Mi ha chiamato anche il ministro Andrea Orlando, ha detto che si occuperà del caso di Eligia".
Quello che sembra abbastanza sicuro oramai è che la donna sia stata uccisa a casa sua dopo un violento litigio. Il marito è ora sotto accusa per omicidio volontario. L'ultimo compleanno di Eligiaè stato anche uno degli ultimi momenti sereni dell'infermiera 35enne, passato assieme agli amati fratelli Luisa (26 anni) e Francesco.
In quel periodo la giovane donna era già in dolce attesa. Una nuova vita, quella della piccola Giulia, spezzata crudelmente, ancor prima di venire al mondo, assieme a quella della sua mamma.
Le parole dell'avvocato Bocciolini
L'avvocato Daniele Bocciolini, collaboratore della nota rivista Giallo, ha fornito alcune spiegazioni sul perchè Christian Leonardinon sia stato ancora arrestato.
Ecco cosa ha affermato: "Capisco che possa sembrare sconcertante, tuttavia, la gravità di un fatto, non basta da sola a giustificare l'applicazione della custodia cautelare in carcere". Ha poi aggiunto: "Come è noto, i presupposti previsti dall'articolo 274 del codice di procedura penale sono 2: i gravi indizi di colpevolezza, oppure situazioni come il pericolo di inquinamento di prove, di fuga, o di commissione di altri reati. Il pericolo, oltre ad essere concreto, deve anche essere attuale".