Il nostro viaggio nel mondo del mistico e del Divino continua, prendendo come fonte sempre l'attendibile giornalista Francesco Dora, inviato del noto settimanale Grand Hotel. Dora, in uno dei suoi ultimi articoli, ha reso nota la testimonianza del signor Primo Capponcelli, figlio spirituale di Padre Pio da Pietrelcina (1887-1968), proclamato Beato nel 1999 e Santo nel 2002. Capponcelli, prima di morire, raccontò allo staff di Grand Hotel come conobbe il Santo originario di Benevento e di come quest'ultimo lo avesse guarito. Durante l'intervista, Primo dichiarò che anni prima fu trasportato d'urgenza in ospedale per un infarto: "Mi diedero per spacciato-disse-ma Padre Pio mi assicurò che sarei guarito, il male poi sparì senza lasciare alcuna traccia.

In seguito gli parlai dei miei vicini di letto e guarì anche loro".

Come padre e figlio

Il Frate con le stimmate, si sa, era gentile, ma talvolta, quando ci voleva, sapeva essere anche burbero e severo, tuttavia, alla fine, era sempre disposto al perdono se il pentimento di un peccatore era sincero. Ecco, infatti, come prosegue la testimonianza dell'uomo: "Conobbi Padre Pio nel 1959, decisi di andarmi a confessare da lui, ma quest'ultimo capì che ero lì per curiosità e mi cacciò. Un mese dopo fu lui stesso ad invitarmi e diventammo amici, gli rimasi accanto fino alla fine". Anche dopo la morte del Frate, Primo non si è mai dimenticato del suo padre spirituale, continuando a pregarlo, finchè non si ricongiunse con lui, tra le braccia del Signore.

Andando avanti con le dichiarazioni dell'uomo: "Andavo spesso a trovarlo-affermò all'epoca-comprai persino un pulmino per portare da lui i malati, come il figlio di un amico, un bambino sofferente di epilessia. Quando lo vide, Padre Pio lo accarezzò e lo confortò dicendo che sarebbe guarito. Dieci giorni dopo il piccolo non aveva più niente.

Non fu l'unico miracolo

Come abbiamo detto, Padre Pio aiutò Capponcelli a guarirlo da un infarto, ma non fu l'unica occasione. Primo dichiarò che una volta si ritrovò, innocente, impantanato in una grana legale e confidò il tutto al Frate, il quale lo rassicurò, affermando che in prigione non ci sarebbe mai andato. Ad un tratto, quando fu chiamato in tribunale, la posizione dell'uomo cambiò inspiegabilmente: da imputato era divenuto un semplice testimone! Questa è la forza , il bello, il fascino del miracolo: un evento inspiegabile ed irrazionale, ma allo stesso tempo, meravigliosamente concreto.