Il duplice omicidio della coppia Teresa Costanzo e Trifone Ragone,accaduto esattamente nella sera del 17 Marzo scorso, giunge finalmente, dopo sei mesi di ricerche, ad una svolta. L'arma del delitto è una pistola calibro 7.65 e si sospetta che sia stata gettata proprio nel laghetto del parco di San Valentino, luogo frequentato per lo più da runner e da famiglie, durante i loro momenti di svago.

II killer, dopo avercommessol'omicidio, potrebbe essere scappato a piedi nei sentieri interni del parco per poi scavalcare la recinzione. Si pensa che l'assassino sia poi fuggito con un'auto o con un ciclomotore, forse accompagnato da un altro complice, e che, in seguito, si sia sbarazzato della pistola, gettandola nel lago.

L'arma del delitto potrebbe essere nelle acque del lago di San Valentino

Ciò che si potrebbe ritrovare nelle acque del lago potrebbero essere anche solo alcuni dei pezzi dell'arma del delitto in quanto si sospetta che l'omicida, durante la fuga, abbia smontato l'arma da fuoco, separando le parti in modo da rendere più difficile il ritrovamento. Già da questa mattina i carabinieri hanno indirizzato le loro indaginiverso questa direzione, ordinando immersioni nelle acque del lago, con l'aiuto di un team di sommozzatori giunti appositamente da Genova. Per il momento, le indagini riguarderanno solo lo specchio d'acqua di San Valentino e non quello di San Carlo, il lago poco distante. Le ricerche potrebbero proseguire anche per alcuni giorni: la speranza è che le indagini, sostenute dai procuratoriPier Umberto Vallerin e Matteo Campagnaro, possano arrivare all'assassino di Trifone e di Teresa.

Le ricerche continuano, caccia all'assassino

Le informazioni ottenute tramite la raccolta delle testimonianze, i tabulati telefonici delle vittime e l'esame dei profili dei social network sono state diverse; tuttavia, anche se la tecnologia aiuta al collegamento dei vari indizi, l'attenzione degli investigatori rimane puntata sul luogo dell'omicidio, ovvero la palestra dalla quale i due fidanzati uscirono prima di essere uccisi.

E' il movente, tuttavia, a continuare a rimanere all'oscuro. Un contributo alle indagini verrà, probabilmente, dato anche dal gruppo di investigatori privati ingaggiati dalla famiglia di Trifone Ragone: la speranza è quella di riuscire a trovare il killer ed ottenere così giustizia per l'uccisione del figlio.