Non si fermano le indagini per cercare di scoprire la verità sul caso di Andrea Loris Stival, il bimbo di soli otto anni ucciso lo scorso 29 novembre nella zona del "Mulino Vecchio", non lontano da Santa Croce Camerina. Il cadavere del bimbo fu trovato per caso da un cacciatore, Orazio Fidone; secondo la Procura di Ragusa sarebbe stata la madre, Veronica Panarello, ad uccidere suo figlio, dato che le immagini delle telecamere di Santa Croce Camerina inchioderebbero la ventiseienne. Ci sono però ancora molti punti oscuri sulla vicenda, dato che Veronica continua a dichiarare la sua innocenza.

La donna, infatti, potrebbe essere scagionata da una testimone, che confermerebbe la versione dei fatti della madre di Andrea Loris Stival. Veronica Panarello, come fa sapere il suo legale Francesco Villardita, continuerà la sua battaglia. Una battaglia, però, nella quale la mamma di Andrea Loris Stival non sarà sostenuta dai suoi familiari, come si apprende dalle ultime news. Ecco tutti i dettagli delle ultime indiscrezioni sul caso di Santa Croce Camerina.

Caso Andrea Loris Stival, parole molto dure di Carmen e Antonella contro Veronica Panarello

Dopo il suo arresto, Veronica Panarello è stata abbandonata praticamente da tutti. Innanzitutto dal marito, che non crede alla sua innocenza (tra i due è avvenuto un aspro litigio in carcere), poi dalla madre Carmen e dalla sorella Antonella.

Come riporta il sito "Urbanpost", infatti, nel corso dell'ultima puntata di "Pomeriggio Cinque" è intervenuta la mamma di Veronica Panarello: Carmen ha affermato di credere all'innocenza della figlia, ma ha anche aggiunto di essere molto arrabbiata con lei. Veronica, infatti, interrogata dagli inquirenti sul rapporto con la mamma, ha descritto Carmen come la peggiore delle madri.

La signora Anguzza si è mostrata molto amareggiata per questo e ha deciso di non andare più a trovare in carcere la figlia. Durante la trasmissione è intervenuta anche la sorella di Veronica, Antonella, che ha dichiarato di essere ancora piuttosto adirata con lei, per il fatto di essere stata trattata molto male quando si recò a trovarla in carcere.