Una giovane donna, moglie mamma e volontaria esemplare, fedele al turbante ma disponibile ad offrire il proprio servizio ai migranti, questo il profilo di Omayma Benghaloum uccisa barbaramente dal marito Faouzi Dridi che con un colpo di bastone ha messo fine alla vita serena delle quattro bambine uccidendo la loro mamma.

Un epilogo crudele che lascia sgomento ed incredulità in tutti coloro che hanno conosciuto Omayma descrivendola come una donna solare, fedele alla famiglia ma disponibile ad aiutare il prossimo, una donna araba che aveva seguito il marito descritto invece come un uomo taciturno e forse un pò violento.

Tutti a Sperone li conoscevano, apparentemente una famiglia serena quando uscivano insieme, l'uomo camminava per primo e a seguirlo le bambine ed infine la moglie.

La tragica vicenda

Era giovedì notte quando improvvisamente si è accesa una lite culminata con un insano gesto da parte del marito della donna il quale non sopportava il suo impegno nel lavoro a tal punto da indignarsi difronte al fatto che quella sera la moglie avesse fatto rientro a casa tardi per poter concludere al meglio il suo impegno nel sociale.

Frustrazione e disagio socio economico forse dietro a questo folle gesto, l'uomo non accettava che la moglie fosse inserita nel mondo del lavoro ed è per questo che ha messo fine alla vita di questa donna e alla serenità delle quattro figlie che adesso verranno affidate ad una casa famiglia di Saponara.

L'uomo che si è costituito presentandosi nella questura dove la donna lavorava come interprete, ha consegnato le chiavi dell'abitazioni confessando di aver ucciso la donna dopo una lite violenta. L'uomo ha atteso che la donna facesse rientro dal lavoro per aggredirla violentemente fino ad ucciderla crudelmente.

Sgomento ed incredulità

Ennesimo caso di femminicidio che come sempre mette in luce uno fra i moventi più eclatanti nascosti dietro a questi gesti ovvero l'incapacità da parte dell'uomo di accettare che la propria donna sia capace di realizzarsi nel lavoro ottenendo benefici e gratificazioni. Un motivo poco rilevante ma che tuttavia scatena insoddisfazione e frustrazione tale da provocare rabbia e follia nell'uomo.

Siamo ancora molto lontani dall'idea che la donna debba ricevere rispetto per qualsiasi ruolo decida di assumere, quante donne dovranno ancora subire violenze e soprusi soltanto per avere avuto la colpa di essere riusciti a realizzarsi? Ci auguriamo che al più presto che questa assurda mentalità possa venire sempre meno.