Secondo quanto riportato nell'ultimo numero del settimanale 'Giallo', il Caporalmaggiore di Somma Vesuviana (NA) Giosuè Ruotolo, indagato per la morte di Trifone e Teresa, avrebbe intimato ai due suoi coinquilini di non dire ai Carabinieri che lui era stato in palestra quella tragica sera del 17 marzo scorso.

Prova o indizio?

Questa clamorosa affermazione è stata acquisita dagli investigatori, tramite le deposizioni dei due ragazzi interessati, che dividono l'appartamento insieme a Giosuè. Ora resta da capire il perché Ruotolo ha chiesto ai due amici di riferire una bugia agli investigatori, quali sono stati i motivi che lo hanno portato a negare la sua presenza alla palestra?

La motivazione ufficiale è sempre la stessa e cioè, non compromettere il suo passaggio nella Guardia di Finanza, ma obiettivamente è una motivazione che non convince.

Spunta un supertestimone

Sempre nell'articolo del settimanale 'Giallo', si parla anche di un eventuale supertestimone che la Procura deve interrogare e che si sarebbe trovato nei pressi del parcheggio proprio negli istanti in cui Trifone e Teresa venivano barbaramente assassinati con una pistola Beretta calibro 7,65. Questo testimone oculare, avrebbe assistito all'intera vicenda ed ora potrebbe aver chiesto di raccontare tutto ciò che ha visto. Se questo viene confermato, la Procura della Repubblica avrebbe in mano la prova regina e la conferma di tutti gli indizi in possesso raccolti sino ad ora.

La testimone dell'identikit a 'Chi l'ha visto?'

Intanto nella puntata di ieri sera, mercoledì 21 ottobre 2015 di 'Chi l'ha visto?', è stata intervistata in diretta televisiva la testimone che ha contribuito alla ricostruzione dell'identikit da parte della Polizia, nel quale si vedono benissimo i tratti somatici di un giovane ragazzo con un cappellino in testa, molto somigliante a Ruotolo.

La donna ha anche detto di aver scambiato qualche frase con quel ragazzo che dall'accento è sembrato essere di origini napoletane. La testimone però ha pubblicamente dichiarato che lei non è in grado di dire se Giosuè Ruotolo corrisponde a quella persona oppure no. In ogni caso sono tutti piccoli tasselli che servono a risalire ad una verità ormai vicina, bisogna solo aspettare i risultati di laboratorio che si stanno eseguendo sull'Audi A3 di proprietà del'indagato e sulla pistola ritrovata in fondo al lago del parco San Valentino.

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