È bufera sul Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, indagato dalla Procura di Roma perché avrebbe corrotto Anna Scognamiglio, uno dei giudici che ha accolto la richiesta del Presidente della regione che si era opposto alla sospensione dall’incarico di Governatore, inserito nella lista dei cosiddetti impresentabili.
Già nella giornata di martedì 10 novembre, il capo della segreteria di De Luca, Nello Mastursi, venuto a conoscenza di essere indagato con l’accusa di induzione alla corruzione, ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni, ma De Luca, da combattente qual è, ha già promesso battaglia.
Il presidente della Regione ha già annunciato una conferenza stampa per chiarire l’intera vicenda ed ha dichiarato di aver già dato mandato ai suoi legali di avanzare richiesta alle autorità giudiziarie competenti per essere sentito e poter dimostrare la sua estraneità ai fatti.
Al centro delle indagini la richiesta di trasferimento del marito del giudice
Secondo quanto riportato dall’agenzia stampa "Ansa", l’inchiesta avviata dalla Procura di Roma sarebbe molto ampia e ci sarebbero altri indagati. L’indagine verterebbe su possibili scambi di favori tra il giudice e la politica. L’input, infatti, sarebbe stato dato da una segnalazione riguardante la richiesta di trasferimento del marito della giudice Scognamiglio, che desiderava essere spostato da un'Asl ad un’altra, influendo poi sulla decisione del giudice riguardo l’opposizione di De Luca alla richiesta di sospensione dall’incarico di Governatore.
Da quanto riferito dall’Ansa, il trasferimento del marito della giudice non sarebbe mai avvenuto, ma la Procura di Roma, subentrata nelle indagini perché competente ad indagare sui Magistrati del distretto partenopeo, vuole andare in fondo a questa vicenda, e già nei giorni scorsi ha disposto la perquisizione dell’abitazione del segretario di Vincenzo De Luca.
Come è accaduto per la vicenda relativa al giudice Saguto, sollevata dall’incarico dal Ministro a seguito del suo coinvolgimento nelle indagini relative a fatti di corruzione, ecco venire fuori, nel giro di pochi giorni, un’altra indagine che collega in maniera stretta politici e giudici. Nel caso di De Luca, che sostiene di non sapere nemmeno di cosa si stia parlando, il giudice avrebbe influito sull’esito finale della decisione del Tribunale civile di Napoli che il 22 luglio scorso accolse la richiesta di opposizione alla sospensione dall’incarico di presidente della regione.
Il Consiglio dei Ministri, in ottemperanza alla legge Severino, aveva richiesto la sospensione di De Luca per via di una condanna subita dall’attuale governatore campano con l’accusa di abuso di ufficio quando era ancora sindaco di Salerno, a tal proposito si attende ancora la pronuncia della Consulta.