Una lunga inchiesta sul clan Belforte di Marcianise ha portato all'arresto di due persone, ritenute responsabili di estorsioni ai danni di imprenditori che lavorano nel territorio compreso tra Macerata Campania e Portico di Caserta. In manette sono finiti Francesco Argenziano e Giovanni Iodice, i due sono ritenuti esattori del clan Belforte. E' stato scoperto, infatti, che i 38enni finiti in manette lavoravano per un certo Filippo Petruolo ed erano costantemente incaricati, dal clan, di riscuotere "mazzette" dagli imprenditori locali. L'operazione rientra in una fitta rete di controllo che le Forze dell'Ordine stanno attuando nelle zone rinchiuse nella morsa della criminalità organizzata.

Il modus operandi del clan

L'indagine si è basata sulla stretta collaborazione tra vittime di estorsioni ed inquirenti. Sono molti gli episodi che si sono verificati negli ultimi anni, ma per arrivare all'arresto di Francesco Argenziano e Giovanni Iodice l'inchiesta si è basata su un episodio in particolare, una tentata estorsione ai danni di una ditta incaricata di svolgere i lavori di rifacimento del manto stradale nel comune di Portico di Caserta. Da questo episodio, poi, si sono potuti dedurre almeno altri due tentativi di estorsione esercitati, dai due arrestati, ai danni di alcuni imprenditori edili di Macerata Campania. Il modo in cui agivano i malviventi era molto semplice: avvistavano i cantieri e, una volta avvicinati gli imprenditori, chiedevano denaro per conto del clan.

Le denunce degli imprenditori

Sono in forte crescita le denunce che gli imprenditori della provincia di Caserta, in generale, stanno presentando contro i numerosi tentativi di estorsione. La collaborazione delle vittime di episodi di racket rappresenta, per gli inquirenti e per le forze dell'ordine, una marcia in più per la lotta contro la camorra.

Si sta diffondendo, sempre di più, l'idea che la denuncia rappresenti la vera arma a disposizione della società per combattere la criminalità organizzata. Nonostante le molte operazioni messe a segno, con altrettanti arresti, l'allarme resta alto e, il territorio della Provincia di Caserta, è ancora considerato come la vera e propria roccaforte della criminalità organizzata.