La riunione di emergenza è stata convocata per stamattina alle nove. Per quanto l'aggressore di Nathan Graff lo abbia minacciato in italiano, la moglie dell'ebreo ortodosso ieri avanzava l'ipotesi che dietro all'aggressione del marito ci fosse la 'mano araba'. La paura è che l'intifada dei coltelli - come sono state ribattezzate le aggressioni iniziate lo scorso mese in Israele - possa arrivare anche in Italia.

Mentre Nathan Graff tenta di fare luce sulla dinamica dell'aggressione - qualcuno l'avrebbe seguito e addirittura rincorso prima di aggredirlo alle spalle e di ferirlo con nove coltellate dirette, in ultima battuta, anche alla gola dell'uomo - la comunità esclude che qualcuno potesse avere un contro in sospeso con Graff tanto da volerlo morto.

Il movente, per la comunità ebraica, pare essere uno solo: quello razziale.

E' ancora troppo presto, invece, per sapere se gli inquirenti contesteranno l'aggravante dell'odio razziale. Intanto le indagini proseguono, coordinate da Maurizio Romanelli, con esperienza di anti-terrorismo e reati politici.