Prosegue l’offensiva dell’Isis, che dopo gli attacchi di Parigi si concentra in Libia. Dopo i bombardamenti incassati dallo Stato Islamico a Raqqa perpetrati ad opera di Franciae Russia, l’Isis conquista Sirte. Il timore che in queste ore pervade le intelligence internazionali è che questa città situata nella costa libica possa diventare la nuova roccaforte dell’Isis. Se così fosse l’unica separazione che ci sarà fra l’Europa (Italia in primis per motivi geografici) e la nuova capitale dello Stato Islamico sarà il Mar Mediterraneo e nient’altro.
Sirte saràla nuova Raqqa?
"Sirte non sarà meno di Raqqa", ripetono i jihadisti dell’Isis. Il Califfato potrebbe quindi spostarsi da Raqqa in Siria, fino a Sirte in Libia, facendone il suo nuovo “quartier generale”. Gli esperti si stanno chiedendose ciò costituisce una strategia mirata da parte del Califfato, oppure se è semplicemente una fuga dai bombardamenti che si stanno riversando su Raqqa. Come hanno fatto i jihadisti a conquistare una terra al di fuori dei confini siriani e iracheni?
A favorire questa ondata di conquiste in Libia è l’attuale situazione creatasi a seguito della morte di Mu'ammar Gheddafi nel 2011. La Libia infatti è attualmente un territorio facilmente conquistabile dall’Isis e anche molto appetibile vista la sua particolare collocazione geografica.
A confermare tutto questo c’è la forte concentrazione di miliziani dell’Isis in questi territori. Secondo alcune fonti gli jihadisti presenti ammonterebbero a circa 5 mila unità.
Dopo Sirte potrebbe essere la volta di Aidabiya
Attualmente, in Libia, lo Stato Islamico controllerebbe circaduecentocinquanta chilometri di costa. I due estremi sono Abugrein a ovest di Sirte e Nawfaliya a est della stessa città.
Tuttavia l’Isis vuole puntare ancora più in alto. La politica espansionistica dei jihadisti potrebbe proseguire ancora più ad est fino ad arrivare a Ajdabiya. Come mai l’Isis vuole conquistare questa città? Per il semplice motivo che la conquista di Ajdabiya significherebbe avere un controllo completo su un importante punto strategico, visti i vantaggi che ne seguirebbero riguardo al controllo dei giacimenti petroliferi situati a sud della città.
Su questi ultimi sviluppi è intervenuto l’ex Premier libico Zeidan, il quale ha espresso non poca preoccupazione dicendo: “Se lasciamo così la situazione per un mese o due mesi ancora non credo che potremo più controllarla. Ci sarà una grande guerra nel Paese (in Libia, ndr) e arriverà anche in Europa”.