Un comunicato del Ministero della Difesa della Repubblica Francese ieri ha riportato una notizia che è rilevante in questo momento di tensione globale. La notizia consistente in un comunicato ha resonoto il fatto che ieri sera la Francia ha risposto all’attacco terroristico perpetrato dall’ISIS ai danni di Parigi. La risposta da parte della Francia ha compreso ben venti ordigni esplosi nella roccaforte dell’ISIS: Raqqa. In totale, fa sapere il Ministero della Difesa Francese, sono stati impiegati ben dodici raid aerei di cui dieci di questi erano caccia da combattimento.

Questi aerei da guerra si trovavano alcuni in Giordania, altri negli Emirati Arabi Uniti (EAU). Tutti e dodici gli aerei sono partiti simultaneamente. I raid aerei hanno distrutto dodici obiettivi sensibili tra cui nella fattispecie un campo di addestramento e una base di comando, entrambi punti importanti dello Stato Islamico.

Il sostegno da parte degli Stati Uniti d’America

Il Governo Francese rende noto che l’operazione è stata resa disponibile grazie ad un importante e prezioso supporto da parte degli Stati Uniti d’America. In una nota ufficiale infatti si legge quanto segue: “L’operazione è stata condotta in coordinamento con le forze americane”. La conferma di ciò arriva anche dal tabloid statunitense The Wall Street Journal, secondo cuile forze armate americane avrebbero giocato un ruolo fondamentale nell’operazione.

L'intelligence USA, infatti, avrebbe fornito dati importanti sull’operazione.

Siamo alle soglie di una fatidica “Terza guerra mondiale”?

In molti si chiedono se questo “dialogo bellico” non possa portare ad un nuovo conflitto internazionale come già avvenuto nel 1918 con la “Prima guerra mondiale” e poco dopo nel 1939 con lo scoppio della “Seconda Guerra Mondiale”.

È ancora presto per dirlo, ma di certo la situazione non è delle più tranquille. Fino ad ora l’unica cosa certa è che o in un modo o in un altro la comunità internazionale vuole intervenire. A confermare il tutto sono i potenti intervenuti al G-20 tenutosi in Turchia. È diventato famoso, ormai, il colloquio tra il Presidente USA Barack Obamae il Presidente della Russia Vladimir Putin. Entrambi i presidenti sono giunti alla conclusione che la guerra in Siria deve terminare al più presto.