Dopo il messaggio audio di rivendicazione dello Stato Islamico dell'attacco contro l'aereocaduto in Sinai, molti si chiedono se gli jihadisti islamici sono in grado di compiere attentati terroristici di questa dimensione. Il crollo del prezzo del petrolio e le offensive militari degli Stati Uniti e la Russia hanno messo in difficoltà le loro operazioni.
Anche se non ci sono rapporti precisi sulle armi di Isis, grazie a uno studio del Conflict Armament Research si conosce l’origine. Gran parte del materiale bellico proviene dalle basi militare americane che sono state abbandonate in Iraq.
E le munizioni? Quelle che l’esercito statunitense ha consegnato ai militari iracheni per addestrarli contro Isis. Gli estremisti contano anche su armamenti di fabbricazione russa. Contano anche su carrarmati T-55 e caccia di origine russo che sono stati rubati dalle basi aerei siriani. Fucili di assalto, Kalashnikov dell’esercito siriano, missili M-79 di origine iugoslava e mitra M-16 dell’esercito americano trovati a Mosul sono altri strumenti sui quali conta Isis.