L’ipotesi di un possibile attacco terroristico da parte dell’Isis, ai danni dell’aereo russo precipitato in territorio egiziano, sembra trovare sempre più conferme. Nella serata di ieri l’intelligence americana, secondo quanto afferma la CNN, ha divulgato la notizia della presenza di una valigia-bomba sul velivolo russo. Una notizia gà anticipata dall’ufficio di David Cameron, il premier britannico, che proprio ieri ha ricevuto la visita del presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sis. Immediata l’azione cautelare da parte del governo londinese e irlandese, che hanno deciso di sospendere tutti i voli per e dalla penisola egiziana.

Precauzioni già adottate nei giorni passati da due compagnie aeree, Lufthansa e Air France-KLM che hanno deciso di evitare di sorvolare la zona del Sinai finchè non verranno chiarite le reali cause del disastro aereo.

Indizi sempre più numerosi

Negli ultimi giorni gli indizi a favore di questa ipotesi sono diventati sempre più numerosi, e proprio ieri la tv Russa RT ha riportato la notizia che un medico egiziano, dopo un' attenta analisi delle salme delle vittime, ha accertato la presenza di segni di un’esplosione. Un’altra fonte di cui parla la Cnn conferma che: “dentro alcune salme c’erano pezzi di metallo”. A tutto questo si aggiunge il file audio diffuso dall’Isis, in cui rivendica per la seconda volta l’abbattimento dell’aereo russo: “Siamo stati noi, non riveliamo come abbiamo fatto, lo faremo nel momento che riterremo opportuno.

Se potete provate che non siamo stati noi”.

Le conferme ufficiali devono ancora arrivare

Un'azione, secondo quanto sostiene lo Stato Islamico, "in risposta agli attacchi in cui sono stati uccisi centinaia di musulmani sul territorio siriano". L’intervento di un terrorista, che avrebbe eluso i controlli dello scalo agendo direttamente sulla pista, è la tesi più accreditata tra gli esperti.

Sospetti che devono essere ancora confermati, nonostante le notizie si siano susseguite numerose tra continue conferme e smentite. Solo un controllo incrociato sui reperti dell’Airbus, sulla lista passeggeri e il personale a terra potrebbe confermare quanto sostenuto dai servizi segreti statunitensi.