Ennesima tragedia in mare. Undici migranti, di cui cinque bambini, sono morti annegati al largo delle coste dell'isola greca di Farmakonissi. L'imbarcazione trasportava circa cinquanta persone, ventisei sono state salvate. Secondo i racconti dei superstiti, il barcone avrebbe iniziato ad imbarcare acqua nonostante il vento a favore e le calme acque. Nell'Egeo continuano le ricerche della polizia portuale per recuperare i corpi dei dispersi, il cui numero non ancora certo è stato stabilito secondi i racconti dei sopravvissuti.Dall'inizio dell'anno, più di 650 mila migranti, soprattutto bambini e siriani, hanno perso la vita nel mare che bagna le coste turche nel tentativo di raggiungere le isole greche, punto di passaggio verso l'Europa.

Solo pochi giorni fa l'imbarcazionecon a bordoalcuni bambini è affondata al largo della costa della provincia turca di Smirne, causandone la morte per annegamento. La guardia costiera turca ha recuperato i corpi dei bambini, tra i quali un neonato, ma sta ancora cercando due dispersi.

I dati della Fondazione Migrantes

Turbano i dati della Fondazione Migrantes che accusa: ''Continua una strage silenziosa nel Mediterraneo, con i morti che sono più che raddoppiati nel 2015 rispetto al 2014: da 1600 a oltre 3200. Continuano le morti di bambini, dimenticate: oltre 700 dall'inizio dell'anno'. Questa è la denuncia del Direttore Generale dellaFondazione, Monsignor Gian Carlo Perego, secondo il quale 'L’Europa che trova sempre risorse per bombardare,non trova risorse per salvare vittime innocenti'e aggiunge 'L’operazione europea Triton non ha saputo rafforzare il salvataggio in mare delle vite umane rispetto a quella italiana Mare Nostrum, unavergognache pesa sulla coscienza europea'.Nel frattempo ciò che s'apprende da qualificate fonti europee è che l'Europa pare intenzionata a sanzionare l'Italia per il mancato rispetto dell' Eurodac, decisione che verrà presa domani al termine delle opportune verifiche e resa nota nel contesto del pacchetto mensile di infrazioni.