Qualche mese fa ha perso la moglie; suo figlio invece, residente in Australia, causa impegni improrogabili non rientrerà a casa per Natale. Dunque, Raymond sarebbe rimasto solo per la prima volta, in occasione di una ricorrenza in cui il calore di una famiglia è importantissimo, soprattutto dopo un lutto. Ma lui proprio non riusciva ad accettarlo e così, coraggiosamente, si è buttato confidando nel 25 dicembre, il giorno in cui tutti siamo più buoni.

Ha lanciato un appello sul gruppo Facebook della sua città

'Mi sento tanto solo in una ricorrenza importante come questa, ma non vorrei essere un peso per nessuno; se ci fosse qualche ritrovo collettivoa cui prendere parte il giorno di Natale, potrei cenare in compagnia' - così ha scritto Raymond sulla bacheca del gruppo Facebook Prestwich People.A dimostrare che non tutto del mondo virtuale è negativo, la macchina della solidarietà è partita immediatamente ed ha avuto risultati oltre ogni più rosea previsione.

Nel giro di 24 ore il commovente messaggio del vedovo ha ricevuto centinaia di risposte e inviti a cena per trascorrere in compagnia il 25 dicembre. Jacqueline Steele Walkden, anche lei vedova da tre anni gli ha scritto: 'Ci sono passata anch'io, so bene che l'unica soluzione consiste nel distrarsi, perciò vieni a passare il Natale da noi e ti sentirai a casa'. E Paul Millar ha aggiunto con calore: 'Raymond, passo io a prenderti!'. Non sono mancati i complimenti da tantissime persone, per essersi aperto fiducioso sul social : 'Hai fatto bene a lanciare il tuo appello attraverso Facebook, vieni a trascorrere il tuo Natale con la mia famiglia, ti aspettiamo a braccia aperte' - scrive inoltre Gayle Pitcher Crockford.

L'appello di Raymond dimostra la solitudine di cui soffrono in tanti

'Parecchie persone non hanno il coraggio di confessare pubblicamente la loro sofferenza - scrive Michael Connaughton sulla pagina del gruppo - 'potrebbe essere uno spunto per guardarsi intorno, osservare più da vicino le persone, cercare di leggere sui loro volti i segni della solitudine che, nonostante i finti sorrisi e le frasi di circostanza scambiate durante le festività, sono ben visibili per chi sa leggere tra le righe'.