Gli attacchi terroristici perpetrati da kamikaze non colpiscono solamente i paesi occidentali, ma anche e soprattutto gli stessi paesi a maggioranza musulmana di Asia e Africa. Proprio per cercare di combattere questi terribili atti, diversi stati stanno adottando provvedimenti per vietare i vestiti che limitano o rendono impossibile l’identificazione di una persona. Il Niger aveva adottato misure simili nel luglio scorso e nelle scorse settimane Senegal, Ciad, Camerun, Gabon e Repubblica del Congo si sono mossi in questa direzione. Ieriè stato il turno dei paesi della Comunità economica degli Stati dell’Africa Occidentale, meglio nota come Cedeao.
Tipologie di velo islamico
Nella tradizione islamica la donna ha normalmente il capo coperto: tuttavia, vi è una notevole differenza fra tipologie di velo e fra i paesi musulmani. Il 'hijab' indica la copertura minima con un velo che copre capelli, orecchie e collo ma lascia scoperto il viso. Il 'khimar' è un mantello che copre il corpo dalla testa, con lunghezze differenti a seconda dei paesi. Il 'jilbab' o 'abaya' copre completamente il corpo della donna, ma il volto è scoperto. Il 'niqab', invece, copre il viso lasciando scoperti solo gli occhi. È spesso erroneamente confuso con il 'burqa', diffuso soprattutto in Afghanistan, che copre anche gli occhi con una griglia. Infine, il 'chador' è la combinazione di un velo sulla testa e di un mantello sul resto del corpo.
Proibizione nel niqab
La decisione di proibire il velo integrale è stata annunciata dal Presidente della Commissione della Cedeao, Kadré Desiré Ouédraogo, considerando che la maggior parte degli attacchi kamikaze è commessa da donne coperte integralmente. Infatti, i lunghi vestiti permettono di nascondere facilmente le cinture esplosive utilizzate negli attentati.
I 15 paesi della Comunità hanno differenti situazioni, ma tutti sono in prima linea per combattere il terrorismo. Fra i membri della Cedeao vi è la Nigeria, il paese più popoloso dell’Africa con una grande varietà interreligiosa e attualmente straziata dagli attentati di Boko Haram, il gruppo estremista islamico legato all’IS che sta facendo migliaia di vittime in Nigeria e negli stati limitrofi, servendosi in più di un’occasione di donne kamikaze.