Erano le 9.30 del giorno 10 gennaio 2016, quando si è verificata un'esplosione in Via Carlo Cattaneoin provincia diFerrara nel poligono di tiro privato di Portamaggiore che poi ha provocato un violento incendio.Il poligono era situato al secondo piano di un capannone di circa 400 metri quadrati ed a ora di pranzo i vigili del fuoco erano ancora alle prese per domare al meglio le fiamme causate dall'esplosione.Sul posto sono subito arrivati i vigili del fuoco delle caserme di tutta la provincia, i carabinieri, diverse ambulanze del 118 e l’elicottero di soccorso da Ravenna.

Cause e conseguenze dell'incidente

I carabinieri accorsi immediatamente sul posto non hanno fatto un bilancio ufficiale, ma secondo i vigili del fuoco, sarebbero tre le persone morte, tre quelle ustionate e altri due vigili del fuoco sono rimasti feriti dal crollo del solaio. Sia i due vigili, sia i tre ustionati sono stati subito portati all'ospedale.Le cause dell'esplosione sembrano essere certe: l'ambiente era saturo di gas ed è bastato un colpo di proiettile per far esplodere il capannone. La saturazione dell'aria è dovuto all'elevata presenza di gas prodotti dalle esplosioni delle armi e ciò può accadere principalmente per due motivi: formazione di eccesso di gas o mancato rispetto deltempo di attesa tra una sessione ed un'altra per permettere al sistema di aerazione di smaltire i gas.

I poligoni di tiro, soprattutto quelli al chiuso come in questo caso, sono tenuti a rispettare delle norme che prevedono dei requisiti minimi per la salvaguardia delle persone presenti al suo interno e, in caso non fossero rispettare le norme, si andrebbe incontro a sanzioni più o meno pesanti in base alle conseguenze. Nel caso del poligono di Portamaggiore, ora saranno da chiarire le responsabilità del mancato cambio d'aria della struttura, se è dipeso da disattenzioni del personale addetto o se davvero il sistema che permette il cambio d'aria si sia guastato. Le responsabilità vengono appesantite dal fatto che ci sono stati ben tre morti e diversi feriti.