Quando si parla di alieni e extraterrestri, nella maggior parte dei casi, non si pensa certo a loro in termini "spirituali". Per la scienza ufficiale infatti, l'impossibilità che sul nostro pianeta possa esserci vita aliena, deriva dal fatto che una civiltà dovrebbe percorrere distanze incredibilmente lunghe, senza poter superare per la teoria della relatività di Einstein, la velocità della luce. Eppure, un'altra corrente di pensiero ritiene che questi esseri evoluti sfruttino canali "alternativi", muovendosi tra svariate dimensioni, tanto che alcuni credono possibile il contatto attraverso stati alterati di coscienza.

È il caso di Zed Khan, di 47 anni, che afferma di essere riuscito attraverso la meditazione, ad entrare in contatto con entità aliene e di averne fotografata una. "Ho meditato tutta la notte per nove mesi per riuscire ad avere un contatto e alla fine, con la coda dell'occhio sono riuscito a vedere qualcosa e col mio telefono sono riuscito a immortalarlo. Ci si aspetta di vedere un disco, ma ho visto un essere che sembrava avere quattro gambe", racconta Zed.

Il progetto CSETI

Non è la prima volta che vede qualcosa di "strano", ma stando alla sua testimonianza è la prima volta che riesce a fotografarlo. Zed è un seguace dell'odiato e amato dottor Steven Greer, che ha fondato un'associazione chiamata CSETI.

Secondo il CSETI, applicando un tipo particolare di meditazione è possibile infatti non solo entrare in contatto con queste entità, ma anche permettere la loro materializzazione sul nostro piano dimensionale. Anche essendo un medico in pensione, Greer non viene preso affatto seriamente dalla comunità scientifica, secondo la quale quello che fa non avrebbe alcuna base o fondamento per essere degno di essere giudicato.

Nel caso specifico di Zed Khan, ognuno può osservare la foto dell'uomo e farsi una sua idea, dato che a parte la sua testimonianza, non si ha nessun altro elemento per valutare la storia in questione. È fondamentale anche valutare e tener conto che, spesso e volentieri, ci sono fanatici che cercano quei 10 minuti di fama. Non sempre, per fortuna.