Dopo più di otto anni finalmente arriva la sentenza definitiva nel processo per il rogo della ThyssenKrupp, sostanzialmente vengono confermate le sentenze emesse dalla Corte di Appello di Torino un anno fa: L'ex amministratore delegato Harald Espenhahn è stato condannato a 9 anni ed 8 mesi di reclusione, Raffaele Salerno ex direttore responsabile dello stabilimento 8 anni e 6 mesi, Daniele Moroni membro del comitato esecutivo dell'azienda 7 anni e 6 mesi, i dirigenti Marco Pucci e Gerald Priegnitz 6 anni e 10 mesi, Cosimo Cafuer responsabile della sicurezza 6 anni e 8 mesi.
Sentenza che arriva dopo una giornata concitata
La sentenza arriva dopo una giornata concitata, caratterizzata dalle polemiche legate alla richiesta di annullamento delle sentenze d'appello da parte del procuratore generale della cassazione, richiesta che comprensibilmente aveva scatenato le polemiche dei familiari delle vittime dell'incidente che hanno abbandonato l'aula della quarta sezione penale della Corte di Cassazione gridando "venduti".
Soddisfazione per i parenti delle vittime
La sentenza definitivaè stata accolta con soddisfazione da parte dei parenti delle vittime che dopo la richiesta di annullamento delle sentenze d'appello erano ormai pronti al peggio, richiesta che aveva scatenato rabbia e pianto e fatto presagire che si sarebbe vissuta un'altra ingiustizia all'italiana, invece la conferma da parte della Corte di Cassazione delle condanne emesse lo scorso 29 maggio 2015 dalla corte di appello di Torino ha in qualche modo rasserenato gli animi dei parenti duramente provati da un dolore che chiaramente è stato solo in parte lenito da una sentenza che se non altro ha fatto giustizia con pene severe per i responsabili.
L'incidente avvenne più di otto anni fa
Il drammatico incidente ebbe luogo la notte tra il 5 ed il 6 Dicembre del 2007 quando poco prima dell'una di notte otto operai attivi sulla linea di produzione numero 5 furono investiti da una fuoriuscita di olio bollente che prese immediatamente fuoco, immediato fu l'intervento dei Vigili del Fuoco la cui caserma dista poche centinaia di metri dalla fabbrica del disastro cosi come altrettanto immediati quanto purtroppo vani furono i soccorsi.
Una triste sequenza di morti ebbe inizio dopo poche ore dall'incidente quando alle 4 del mattino del 6 Dicembre morì Antonio Schiavone di 36 anni successivamente tra il 7 ed il 30 Dicembre perirono gli altri 6 operai Giuseppe De Masi 26 anni, Angelo Laurino 43 anni, Roberto Scola 32 anni, Rocco Marzo 54 anni, Rosario Rodinò 26 anni, Bruno Santino 26 anni, unico superstite tra gli operai coinvolti nell'incidente fu Antonio Boccuzzi oggi deputato del Partito Democratico.