L'uomo, bidello in una scuola media di Ragusa, ha abusato più volte della giovane immigrata, sbarcata da sola in Sicilia qualche mese fa. E' stata una delle educatrici del centro per minori, dove la 16enne è ospite, a denunciare il fatto alle forze dell'ordine. La donna infatti, notando uno strano comportamento da parte della ragazza, l'avrebbe spinta a confessare gli abusi subiti:sono pertanto scattate da subito le indagini da parte della squadra mobile di Ragusa che ha fatto installare delle telecamere nascoste all'interno della scuola.
Rapporti sessuali in cambio di qualche regalo
Il 53enne di Ragusa è stato registrato dalle intercettazioni ambientali mentre si rivolgeva alla giovane (parlando in un inglese maccheronico, per cercare di farsi comprendere dall'immigrata) chiamandola “moglie”, dichiarandole di volerla sposare e di volerle dare del denaro in cambio di prestazioni sessuali. Nel filmato registrato dalla telecamera nascosta nella classe frequentata dalla ragazza (ancora reperibile in rete), si vede l'uomo esortare ripetutamente la 16enne a seguirlo nel bagno della palestra, offrendole una gomma da masticare con il tentativo di convincerla. La ragazzina, disobbedendo alle dettagliate istruzioni della Questura di Ragusa, che le aveva vietato di recarsi con il bidello in spazi chiusi ed isolati, segue quest'ultimo fino al bagno della palestra dove, il 53enne, abusa più volte di lei.
La giovane profuga torna in classe sconvolta e poco dopo scappa dalla scuola per rifugiarsi all'interno della comunità che la ospita da circa quattro mesi. L'uomo, interrogato dagli inquirenti, ha dapprima cercato di scaricare la responsabilità sulla ragazzina, ammettendo infine di aver commesso un errore.
Gli arresti domiciliari
Il giudice dell'udienza preliminare, Andrea Reale, non ha ritenuto necessario convalidare il fermo nei confronti del bidello (eseguito il 1 giugno dalla polizia di Stato) in quanto l'uomo risulta essere incensurato e non ci sarebbero i presupposti per un pericolo di fuga: ha però deciso di emettere nei suoi confronti, la misura cautelare di arresti domiciliari.
Qualche anno fa un caso analogo a Marsala
A Marsala, dal 2004 al 2009 si verificò un caso analogo. Il preside ed il bidello di un istituto scolastico abusarono per anni di una bambina che, quando iniziarono le molestie, aveva soltanto 8 anni. La ricostruzione dei fatti svolta da parte delle forze dell'ordine di Trapani, ha dimostrato che i due uomini, durante il dopo-scuola, obbligavano la piccola a seguirli all'interno dell'ufficio del preside in cui usavano violentarla abitudinariamente. Nel 2012 i due sono stati arrestati grazie alla testimonianza della ragazza.