Il dolore e la commozione negli Stati Uniti per la mattanza avvenuta nella notte tra il 10 e l'11 giugno al Pulse, una discoteca gay di Orlando, accrescono con il passare delle ore e man mano che si scoprono le varie storie legate alle vittime di questa strage. I media locali diffondono l’eroico gesto di una madre di 49 anni che quella notte si divertiva con suo figlio all’interno del club Pulse: si tratta di Brenda Lee Marquez McCool che, secondo informazioni, stava ballando insieme a suo figlio Isaiah nel momento dell’attacco perpetrato da Omar Mateen.
La donna, che ha vinto per ben due volte il cancro, prima al seno e poi alle ossa, ha protetto il figlio dalle pallottole facendogli da scudo umano e grazie al gesto della madre il ragazzo, appena 21enne, è riuscito a sopravvivere all'assalto che, oltre a provocare 49 vittime, ha lasciato 53 feriti.
Il gesto eroico
Brenda Lee Marquez McCool era una donna di 49 anni morta durante la sparatoria provocata da Omar Mateen, un americano di origini afghane, al Pulse di Orlando mentre cercava di proteggere suo figlio. Questa donna, che è riuscita a sopravvivere al cancro, amava ballare, in particolar modo la salsa, e quella sera aveva deciso di andare a divertirsi al club con il figlio. Poche ore prima della strage, Marquez McCool aveva postato on-line un video di persone che si divertivano mentre ballavano il latino-americano, ma poi è iniziato l’incubo: Brenda si è resa conto pochi istanti prima che Mateen iniziasse a sparare e immediatamente ha urlato al figlio di abbassarsi.
Quando l’uomo ha aperto il fuoco, la donna ha fatto da scudo a Isaiah proteggendolo dalle raffiche di proiettili, ma per lei non c’è stato nulla da fare, è stata uccisa da due colpi di arma da fuoco. La cognata ha poi rivelato quanto fosse coraggiosa, raccontando: ''Si è fatta uccidere, e questo dimostra quanto amava i suoi figli.
Se non ci fosse stata lei, Isaia sarebbe morto''. E ancora ''Era una donna coraggiosa. Per tutto il giorno e per tutta la notte abbiamo sperato che, in qualche modo, fosse riuscita a salvarsi, che fosse in ospedale''. Isaiah, invece, è stato tratto in salvo dalla polizia e solo 24 ore dopo la strage ha postato una frase su facebook: ''Solo 24 ore fa ero con mia madre.
È tutto così surreale. Ti amo, mamma''.
Tuttavia, le indagini su quello che è accaduto a Orlando continuano, cercando di capire le reali motivazioni che hanno spinto l’aggressore a compiere questa orribile mattanza. Anche se il gruppo terrorista Daesh ha rivendicato la strage, la verità è che le ultime informazioni su Omar Mateen, che frequentava il locale Pulse e utilizzava applicazioni per contattare gli omosessuali, mettono in dubbio le reali motivazioni dell'autore del massacro.