Due esplosioni provocano strage e morte a Qamishli, città del nordest della Siria, ai confini con la Turchia. La mattina del 27 luglio il bilancio, provvisorio ed in continua crescita, registra 50 morti e oltre 170 feriti.Le autobombe, una posta su un camion e l’altra su un'auto, sarebbero esplose presso due zone della cittadina siriana: nel quartiere occidentale, abitato prevalentemente da arabi, e presso la sede dell’amministrazione autonoma curda della città, via del ministero della difesa. Gli obiettivi dell’attacco sarebbero stati la caserma dell’Asaysh e l'edificio dell’Organismo di Difesa.

Rispetto alla bomba trasportata dalla vettura, l’autobomba del camion, secondo la testimonianza di un cittadino di Qamishli partito da una zona sotto il controllo del regime siriano e guidato da un kamikaze, avrebbe provocato più vittime.

Attacco rivendicato dallo stato islamico

La strage è stata rivendicata dallo stato islamico durante questa mattinata del 27 luglio, grazie ad un comunicato trasmesso dall’agenzia stampa ufficiale del califfato, “Amaq”.

Qamishli, una cittadina popolata da una maggioranza di popolazione curda e capoluogo della regione autonoma di Hasake, del Kurdistan siriano, è sede dell’YPG (Yekîneyên Parastina Gel), unità di protezione popolare, ed uno dei principali centri delle forze curdo siriane che combattono l’Isis a Raqqa ad Aleppo.

In quanto sede delle lotte tra l’Isis e le milizie YPG, supportate dagli Usa, la regione era già stata attaccata in questi mesi dallo stato islamico: in aprile un kamikaze si era fatto esplodere uccidendo sei membri delle forze di sicurezza interne curde, mentre a luglio una ulteriore strage era stata provocata da un altro attentato suicida.

Accordi Russia e Stati Uniti sulla Siria

Russia e Stati Uniti si sono confrontate e hanno discusso riguardo l’efficacia dei moti antiterroristici. Il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov, in seguito agli accordi presi con il segretario di stato americano John Kerry, auspica ad una separazione tra i normali oppositori e le unità terroristiche dell’Isis.