Circa 8.500 dipendenti della Forestale, a partire dall’anno prossimo, cambieranno di fatto lavoro e diventeranno Carabinieri. È l’effetto del decreto della riforma Madia, approvato dal Consiglio dei Ministri nella giornata di ieri.
I fatti
Il CdM ha deciso: il corpo forestale dello Stato verrà assorbito dai carabinieri. Gli ormai ex forestali che sceglieranno di diventare carabinieri saranno costretti a cambiare stato, passando da quello civile a quello militare. Ciò, a detta degli oppositori, capeggiati dal segretario nazionale Dirfor Maurizio Cattoi, rappresenta ‘una limitazione della libertà e dei diritti costituzionali’.
Decisamente contraria è stata la reazione del procuratore nazionale antimafia Franco Roberti: “Siamo contrarissimi alla soppressione del corpo forestale. È l’unico organismo investigativo in materia di ambiente che ha le conoscenze, i saperi e le esperienze giuste per combattere i crimini ambientali”. Il capo della polizia Gabrielli non si sbilancia: “L’accorpamento, dal punto di vista ragioneristico, è perfetto. Ma così si rischia di dilapidare un patrimonio fatto di storia e saperi”.
Il passaggio dallo status ‘civile’ a ‘militare’
Secondo Cattoi: “E’ un progetto orchestrato dall’arma dei Carabinieri per avere il monopolio del controllo territoriale. La situazione si sarebbe dovuta risolvere in sede giudiziale, ma così non è stato”.
Il decreto ‘lascia la scelta’ al dipendente forestale: nel caso in cui volesse entrare nei carabinieri, sarebbe libero di farlo con effetto immediato. Ma nel caso in cui non volesse passare allo status di ‘militare’, verrebbe messo in mobilità per essere poi passato a un’altra amministrazione pubblica nel giro di due anni (dopo i quali smetterebbe di percepire lo stipendio, perdendo di fatto il posto statale).
Il sindacalista afferma che: “Si tratta di un ricatto occupazionale: le possibilità sono quelle di passare a fare il carabiniere in una stazione semivuota per riempire gli organici oppure quella di percepire uno stipendio per due anni e poi perdere il lavoro”. Per legge, chi appartiene a un corpo militare non ha diritto allo sciopero.
Il curioso caso della fiction RAI e i ricorsi legali
Curioso notare come nel palinsesto per il 2016-17 della Rai sia presente una fiction basata proprio sull’attività della Forestale, ovvero ‘Un passo dal Cielo’. Quest’anno, tra le altre cose, Daniele Liotti prenderà il posto di Terence Hill. Si rischia un cosiddetto ‘anacronismo’ in tv, ovvero una fiction che racconta di una realtà nonpiù attuale (in questo caso la Forestale) che ha cessato di esistere. Il decreto è stato approvato ieri e gli effetti si vedranno a partire dal 1° gennaio 2017. Prima di tale data, è lecito aspettarsi ricorsi legali da ogni angolo d’Italia, così come manifestazioni pubbliche di protesta per dire di no all’accorpamento.