Ancora fuoco e fiamme nell’Isola ormai da giorni stretta nella morsa degli incendi. Le alte temperature, il forte vento (da domani dovrebbe anche entrare il maestrale) e la mano infame di qualche piromane senza scrupoli, hanno creato un mix perfetto per alimentare i vari roghi scoppiati in tutta la Sardegna. Da Sant’Antioco a Guspini, passando per Montevecchio e Sammassi, e finendo a Teti, in provincia di Nuoro. Sono migliaia gli ettari di macchia mediterranea ridotti in un ammasso di cenere fumante. Gli interventi dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile, degli uomini del Corpo Forestale della Regione Sardegna e dei tantissimi volontari, sono continui.

In alcune zone è stato necessario anche l’intervento di un Canadair, che ha lavorato insieme agli elicotteri dell’antincendio, soprattutto in quelle zone a rischio dove le forze da terra non riuscivano ad arrivare.

Una giornata di fuoco

I numerosi roghi scoppiati oggi nell’Isola hanno visto impegnate numerose forze in campo. La situazione più preoccupante si è registrata nel pomeriggio a Sant’ Antioco, nel Sulcis, dove le fiamme hanno rischiato di lambire numerose abitazioni. In alcuni casi è stato anche necessario lo sgombero: ben tre case infatti, per precauzione, sono state fatte evacuare dai Vigili del Fuoco e dai Ranger della Forestale che hanno cercato in tutti i modi di tenere la situazione sotto controllo.

Sul luogo dell’incendio è stato necessario sia l’intervento di un elicottero che di un Canadair: dall’alto, infatti, hanno dato una grande mano d’aiuto alle numerose forze impegnate sul territorio. Anche i Carabinieri e la Polizia hanno dato il loro aiuto tenendo sotto controllo la situazione.

Un incendio è divampato anche a Guspini, in una zona vicino a Montevecchio, nel Medio Campidano.

Anche in questo caso è stato necessario l’intervento di un Canadair,affiancato da ben tre elicotteri dell’antincendio, e insieme con fatica sono riusciti a tenere sotto controllo le fiamme. Le forze che operavano da terra, infatti, stavano lavorando in condizioni difficili: il fuoco era alimentato dal forte vento ed erano necessarie delle “bombe d’acqua” lanciate dall’alto.

Fiamme anche a Sammassi e a Teti, nel nuorese. La situazione ora dovrebbe essere sotto controllo anche se sono in corso tutte le operazioni di bonifica. Ora come ora non è ancora possibile quantificare il numero di ettari andati in fiamme: soprattutto macchia mediterranea.

'A forasa anche l'assessore'

“Fuoco a Teti, fuoco a Calasetta, fuoco a Samassi, fuoco a Serri, e fogu s'abbruscidi manus cancarasa”. Sono le parole pubblicate su Facebook da Gianfranco Scalas, presidente di Fortza Paris e mitico addetto stampa dell’esercito (ormai in pensione ma sempre attivo in tutti i campi). “La stagione dei fuochi in Sardegna rappresenta un fallimento acclarato - scrive il Presidente su Facebook - non solo della identità di certi individui ma anche la manifesta incapacità di prevenzione e interventi di cui è responsabile piaccia o non piaccia la Regione autonoma della Sardegna, incapace di fare prevenzione ma impegnata a fare riforme di forestas che non ci saranno più. A forasa anche l'assessore”.