Ucraina, Russia, Bielorussia, per Pavel Sheremet(44)faceva poca differenza il paese dove lavorava. La sua ricerca della verità non conosceva confini e limitazioni. Lui, nato a Minsk in Bielorussia, aveva scelto il difficile mestiere del giornalista integro, onesto e sempre orientato a portare la tanto amata verità (Pravda).Aveva iniziato la sua carriera dando parecchio filo da torcere a Lukashenko, padre e padrone della Bielorussia, cosa che gli era costata tra l'altro anche tre mesi di prigione nel 1997, ma anche il premio del Comitato per la Protezione dei Giornalisti.

Dopo aver passato dieci anni a Mosca lavorando per la televisione,aveva scelto di vivere in Ucraina e di fondare insieme alla sua compagna Olena Prytula il giornale Ucrainian Pravda, con spiccati connotati di giornalismo d'inchiesta che non guardava in faccia nessuno.

I fatti e le ipotesi

Pavel Sheremet si può dire che avesse nemici in altrettanti paesi con i quali aveva avuto a che fare. Gli investigatori ad oggi non hanno fatto alcunascoperta che possa dare una svolta alle indagini, ma le piste sono numerose e tutte con un loro fondamento. Le indagini sono condotte dal procuratore generale ucraino, il quale ha chiesto la collaborazione per fare luce sull'attentato. Vi è l'ipotesi di tentativo da parte della Russia di indebolire il fragile equilibrio interno ucraino (secondo le dichiarazioni dell'attuale presidente ucraino Petro Poroshenko).

Un'altra ipotesi plausibile è quella di vecchi rancori dalla sua terra madre, la Bielorussia e le inchieste riguardanti Lukashenko. Quella alla quale si dà maggiore credito alla fine è quella ucraina, paese dove lui e la sua compagna erano famosi per le loro prese di posizione ed erano stati pure regolarmente seguiti e intercettati da Vadim Troyan, deputato di estrema destra, sostenitore della polizia segreta .Era sempre stato favorevole alla rivoluzione Maidan, ma aveva conservato sempre la visione critica, non mancando mai di dire la sua per onorare la verità.

I maggiori sospetti ricadono sulle nuove formazioni di polizia segreta in Ucraina, le quali sembra abbiano un ruolo del tutto estrapolato dalla realtà e dalle leggi vigenti.I funerali diPavel Sheremet, si sono svolti a Minsk, sua cittànatale e la sua compagna ha voluto salutarlo con un bigliettino sul quale vie era scritto: "Sorridi, mio caro. Loro non ci fermeranno!". Per ulteriori informazioni sui vari casi di cronaca, cliccate Segui.