Un vero report di coraggioso giornalismo d'inchiesta è contenuto nella una tesi di laurea in Relazioni Internazionali discussa lo scorso anno da Sophie Grace Lyon presso l'Università degli Studi di Firenze. Il documento prende spunto dalla guerra nei Balcani dei primi anni '90 ma si sposta anche in altri teatri bellici. Il titolo è "Volenterosi o carnefici? Corruzione e stupri nelle missioni dell'Onu in Bosnia".

Testimonianze dirette

Nella sua ricerca, Sophie Lyon ha intervistato diversi giornalisti, come Paolo Rumiz ed Azra Nuhefendic, ma anche il poeta Senadin Musabegovic e l'ex generale delle forze armate bosniache Jovan Divjak.

Dalle pagine viene fuori un quadro assolutamente agghiacciante, con i caschi blu che usufruivano di prestazioni sessuali da giovani donne in cambio di viveri, benzina e sigarette. A finire sotto accusa in quella circostanza fu anche il generale canadese Lewis Mackenzie,accusato dello stupro di quattro donne bosniache detenute. Il tutto in un turbine di intrecci con la criminalità organizzata balcanica ed i poliziotti locali corrotti. Sophie Lyon tratta, in un altro capitolo, anche storie di violenza ed abusi in Africa e Sud est asiatico.