Dopo la strage che ha insanguinato il lungomare di Nizza nella serata del 14 luglio, festa nazionale francese, le forze di sicurezza francesi hanno incominciato leindagini egli interrogatori per capire se il killer abbia avuto deicomplici o dei fiancheggiatori che possano averlo aiutato amettere in atto la carneficina sulla Promenade des Anglais.

La caccia aipresunti complici si preannuncia molto lunga ecomplicata, e ci vorrà molto tempo per avere una idea esatta delle frequentazioni dell'attentatore prima di mettere in attoil suo folle piano; polizia e gendarmeria stanno setacciando da cima a fondo il quartiere in cui il killer viveva.

Interrogata a lungo la ex moglie

La ex moglie del killer è stata la prima persona ad essere rintracciata e interrogata per lunghissime ore dalle forze di sicurezza francesi e la sua posizione non è ancora stata del tutto chiarita perché la donna non ha saputo o voluto rispondere a molte domande. Lacosa più chiara è cheMohamed Lahouaiej Bouhlel, questo il nome del killer di Nizza, era violento e molto aggressivo con la ex moglie e i loro tre figli e proprio per questo la donna aveva chiesto la separazione; ivicini hanno raccontato di continue liti e urla.

I sospettati e i messaggi sul telefonino

I sospettati dicomplicità posti in stato diarresto sono sette, tutti considerati amici del terrorista,e in questo momento sono sottoposti ad interrogatori durissimi da parte delle forze di sicurezza francesi per appurare quale sia stato il loro ruolo nella mattanza della Promenade.

Dalle prime analisi sul telefono cellulare del killer sono apparsi dei messaggi sms molto inquietanti che fanno credere che l'atto fosse stato preparato e premeditato da tempo; in un messaggio in particolare Bouhlel avrebbe chiesto ad uno dei fermati di portarepiù armi, segno che l'obiettivo era mietere quante più vittime possibile.Proprio dal registro dei messaggi e delle chiamate ricevute ed effettuate si cerca di risalire ad altri complici e di capire sedietro il folle gesto ci fosse unarete terroristica legata al sedicente Stato islamico.

Non si sa se l'attentatore fosse o meno legato all'ISIS e seavesse avuto legami e contatticon miliziani islamisti, ma quello che è certo è che da parte delle forze di sicurezza e di intelligence francesi c'è stata una grave sottovalutazione del pericolo di nuovi attacchi terroristici che ha permesso al killerdi agire e mietere tante, troppe vittime innocenti.