Il sorvegliantedella chiesa di San Zulian, vicino San Marco, è rimasto attonitoquando ha visto 4 donne islamiche con il velo entrare nel luogo sacro e sputare sul crocifisso; poi si sono dileguate. In Veneto sono purtroppo già avvenuti episodi del genere. Sempre nella chiesa di San Zulian, tempo fa, due ragazzi italiani si erano messi in fila per la comunione e, successivamente, hanno sputato l'ostia per terra.
Parroco chiesa veneziana ha avvisato la Curia
Il parroco della chiesa di San Zulian si è spesso lamentato degli oltraggi compiuti all'interno del luogo sacro.
Sembra che molte persone entrino in chiesa per pregare Allah. Il sacrestanoli ha ripresi più volte e loro hanno sempre risposto che il Papa glielo permette. Insomma, c'è molta confusione in Veneto, e non solo. La voglia di integrazione tra religioni spesso comporta episodi del genere. Un crocifisso venne preso di mira, nel 2011, anche a Pordenone: un algerino entrò in chiesa ed iniziò a sputare e colpire lastatua. Questi episodi, senza dubbio, alimentano l'intolleranza verso l'Islam in Italia. Bisogna garantire a tutti di professare il proprio credo religioso ma è vietato offendere il culto altrui. L'algerino che vilipeseil crocifisso nella chiesa di Pordenone venne condannato a 7 mesi di reclusione.
La pena, però, venne sospesa e l'immigrato tornòlibero. Una cosa è certa: nelle chiese di Venezia sono aumentati, negli ultimi tempi, episodi di intolleranza.
Don Massimiliano D'Antiga, parroco della chiesa di San Zulian, si è lamentato per i gesti offensivi avvenuti nel luogo di culto. Il sacerdote ha comunicato alla Curia il brutto episodio dello sputo sul crocifisso, dandone contezza altresì ai carabinieri.Don Massimiliano spera che la chiesa venga, d'ora in poi, presidiata maggiormente dalle forze dell'ordine. Riferendosi ai due turisti orientali che sputarono l'ostia per terra, don Massimiliano ritiene che "questa gente, atea o di altre religioni, non conosca il rito cristiano. Magari fanno la fila per la comunione imitando gli altri, forse credendo alla consegna di un piccolo presente".
Troppe azioni immonde contro simboli sacri.Sembra che le chiese di Veneziasiano finite nel mirino degli islamici scortesi. Lo scorso 12 luglio, nella chiesa di San Geremia, un maghrebino si avvicinò a un crocifisso alto 3 metri e largo due, lo gettòa terra e gli staccò un braccio. La scena avvenne sotto gli occhi del sacrestano, che tentò invano di fermarlo.