Una donna di 83 anni non si era resa conto che il marito 87enne eramorto. Per questo, per due mesi, l'ha continuato a lavare e nutrire. Ad avvertire le forze dell'ordine, però, sono stati vicini di casa della coppia, stanchi di sentire quell'odore nauseabondo provenire dalla villetta in via Villasca, nel quartiere Mompiano di Brescia.

Secondolei il maritoeravivo

"Credevo fosse vivo". Queste le parole proferite dall'anziana di Mompiano quando ha visto gli agenti nella sua abitazione. La donna, insomma, non aveva immaginato minimamente che il marito, 87 anni, fosse morto.

Per due mesi l'uomo è stato nutrito con latte e lavato. La moglie credeva che dormisse. Moglie e marito morto, dunque, hanno convissuto per un paio di mesi. Il corpo dell'anziano, però, ha iniziato a decomporsi, emettendo odori nauseanti. Ad accorgersi di tutto sono stati i vicini di casa. Le forze dell'ordine, una volta entrate in casa, si sono trovate davanti a uno scenario raccapricciante. L'anziana era in stato confusionale e continuava a ripetere di non sapere nulla, di non aver mai creduto che il marito fosse passato a miglior vita. Per questo è stato ritenuto opportuno sottoporre l'83enne a un accertamento psichiatrico.

Moglie e marito vittime della solitudine

Secondo le prime indiscrezioni, la coppia di anziani non ha figli e viveva sola nella villetta al civico 32 di via Villasca.

In realtà i due avrebbero necessitato di assistenza. Ora la villetta è stata sequestrata. La salma dell'anziano si trova all'Istituto di Medicina legale. A Mompiano è accaduto un episodio simile 4 anni fa. Due anziani avevano condiviso, per 10 giorni, la camera da letto col fratello morto. Anche in tal caso, la coppia non si era resa conto, inizialmente, che il congiunto eradeceduto.

È stato il caldo che ha accelerato la putrefazione del corpo a farglielo capire.

Storie che sembrano tratte da film; invece sono vere. Vicende che fanno riflettere sulla solitudine che attanaglia la vita di molti anziani italiani. Soggetti che hanno dato tanto alla società ma che, spesso, vengono dimenticati.