Abu Mohammad al Adnani, il portavoce dell’Isis sarebbe stato ucciso in Siria, ad Aleppo. Sulla notizia della morte di Adnani si attendono ancora conferme, ma le informazioni relative alla sua morte sono state diffuse direttamente dall’agenzia del movimento jihadista che ha spiegato di come il portavoce sia morto durante i combattimenti. Il nome di Abu Mohammad al Adnani è noto in tutto il mondo, il 38enne non è solo il portavoce della propaganda estremista, ma è uno dei simboli degli attentanti terroristici all’estero. Il combattente dell’Isis è divenuto noto per le sue lotte anti-Usa in Iraq dove ha fondato l’al di Al Qaeda, ha superato indenne anche la cattura e nel 2010 è tornato libero più deciso che mai a farla pagare al mondo occidentale.

Più che un portavoce: Adnani coordinava le operazione anche solo con un accenno sul web

Sarebbe stato proprio Abu Mohammad al Adnani a coordinare diversi attentati terroristici in Europa, a volte gli è bastato fare un annuncio sul web per scatenare i suoi uomini e spingerli all’attacco degli infedeli. È stato lui, insieme ad alcuni suoi collaboratori, ad aver creato il sistema attraverso cui i volontari giurano fedeltà al Califfato portando in dite il loro gesto alla fazione. Il suo ruolo, dunque, era molto importante, per questo è stato sempre al centro dell’attenzione dei servizi segreti americani che lo hanno seguito a lungo.

Dubbi sulle circostanze dell'uccisione, si attendono conferme da Usa

Nonostante la notizia sia stata diffusa da una agenzia del movimento, sulla morte del portavoce dell’Isis vi sono non poche perplessità, le circostanze della sua uccisione apparirebbero, infatti poco chiare. Fonti del Pentagono hanno parlato soltanto di un alto dirigente dello Stato Islamico morto nell’area di Al Bab a seguito di un raid aereo, ma gli esiti del raid sarebbero in fase di verifica. Gli integralisti dell’Isis invece hanno reagito alla notizia con una preghiera per il leader, martire di guerra, invitando tutti a vendicare la sua morte.