Un traffico di droga e di parti di aerei militari tra il Portogallo e la provincia di Varese, con diramazioni in Svizzera e nel Nord e Centro Italia. L’operazione, nome in codice ‘Touch and Go’, ha permesso di arrestare 9 persone, denunciarne altre 5 e sequestrare 3,5 chili di cocaina, 2,3 chili di marijuana e 2 etti e mezzo di hashish, oltre a 5 pastiglie di ecstasy. Sequestrati anche 17 mila franchi svizzeri e due container che contenevano parti meccaniche ed elettroniche di aerei da guerra.

Droga e bunker in Svizzera

La droga arrivava dal Portogallo e veniva smistata a Varese.

A bordo di auto di grossa cilindrata (4 quelle sequestrate dai finanzieri) veniva poi portata al di là del confine con la Svizzera, ma anche in Piemonte, Veneto e nel Centro Italia. Le indagini hanno permesso alle Fiamme Gialle di trovare, in territorio elvetico, un noto latitante, di cui sono state rese note al momento soltanto le iniziali, I.R., 40 anni, che si era rifugiato al di là del confine in una sorta bunker che si era costruito. E’ stato arrestato grazie alla collaborazione con la Polizia svizzera.

Tre militari dell’aviazione nei guai

L’associazione a delinquere che gestiva lo spaccio internazionale si dedicava anche alla vendita di parti di aerei dell’Esercito rubate. Questo grazie alla complicità di tre militari dell’aviazione, che ora dovranno rispondere di peculato militare, accusati di aver rubato i pezzi che poi, con l’intermediazione di civili che lavorano nel settore dell’aviazione, venivano rivenduti come ricambi all’estero, montati su aerei o ceduti anche singolarmente.

Si trattava di parti meccaniche o elettroniche che venivano immesse su un mercato parallelo. Arrestati in flagranza un militare e un dipendente di una società che opera nel settore dell’aviazione. Denunciati a piede libero altri due militari e, per ricettazione, un civile di nazionalità italiana. Al momento è massimo il riserbo da parte degli inquirenti sia sulle identità degli arrestati che sulle aziende coinvolte.