Una fregata della Marina Militare italiana è stata coinvolta in manovre di accompagnamento di due navi militari della Repubblica Islamica dell’Iran nel Canale di Hormuz, a sud ovest del paese. Canale di rilevanza strategica se si pensa che il traffico di petroliere che vi transitano rappresenta 1/5 di tutto il petrolio mondiale. Secondo l’agenzia stampa iraniana IRNA, la nostra nave militare ha scortato le due navi da guerra iraniane, l’Alvand e l’Alborz mercoledì scorso.
A monitorare dall’alto la navigazione ben due elicotteri uno iraniano e uno italiano.
La conferma viene dal nostro ambasciatore Mauro Conciatori, che sottolinea questa manovra come: "un segno positivo nelle relazioni reciproche atte ad aumentare il legame tra i due paesi". Le manovre congiunte nel corso d'acqua strategico, tra il Golfo e il Mare di Oman avvengono dopo una serie di incidenti tra navi iraniane e navi da guerra americane, negli ultimi mesi.
L'italia è da sempre il principale partner commerciale dell'Iran ancor prima che l'Unione europea e gli USA siglassero l’accordo internazionale che stabiliva sanzioni commerciali a Teheran per il suo programma nucleare. Sanzioni ora sospese. La politica di Roma contrasta fortemente con quella di Washington, che ha accusato l'Iran di ripetute infrazioni alla circolazione all’interno dello Stretto di Hormuz negli ultimi mesi.
L’ultimo episodio in ordine di tempo è avvenuto il 10 settembre scorso, Due aerei da pattugliamento della Marina americana sono stati coinvolti in un tentato attacco da parte di due aerei da difesa iracheni. Secondo il Pentagono, i piloti iraniani, hanno intimato di fare fuoco se gli americani, non avessero cambiato rotta. Il governo di Teheran nega il coinvolgimento.
La politica di amicizia del governo italiano con Teheran, non è vista di buon occhio sullo scenario internazionale. Critiche non troppo velate vengono dagli Stati Unti e da Israele che hanno giudicato come un tentativo di aumento delle relazioni personali e soprattutto commerciali, dell’Italia con un paese, l’Iran, da sempre considerato pericoloso.
Non si placano, comunque, le tensioni militari, in quel territorio così commercialmente strategico, che vedono coinvolte diversi paesi con diversi interessi.