Ha dell'incredibile quanto accaduto in Giappone lo scorso 21 Settembre. Il conducente di un treno, verbalmente aggredito dai passeggeri a causa di un ritardo di 20 minuti, ha tentato di togliersi la vita. La colpa di quel ritardo non era sua, ma era dovuto, ironia della sorte, ad un suicidio sui binari avvenuto poco prima sulla tratta coperta da quel conducente.Nel paese nipponico i disservizi ei ritardi non sono tollerati e la puntualità dei treni si misura sui secondi, non sui minuti.
Ritardo dovuto ad un suicidio
Quella mattina del 21 settembre, una donna di 70 anni, verso le 10.30 ora locale, si è suicidata lanciandosi sui binari, vicino alla stazione di Kosaka Kawachi.
Il drammatico evento ha comportato una sospensione della circolazione dei treni lungo quella tratta per circa 20 minuti. Un periodo di tempo irrisorio per un evento come questo, soprattutto se paragonato alle tempistiche del nostro Paese, dove la sospensione della circolazione, in casi come questo, può arrivare a durare diverse ore.
Il macchinista ha preso una decisione estrema
Questo, apparentemente modesto, ritardo ha provocato l'ira dei passeggeri, ignari probabilmente delle cause che l'hanno determinato. L'incolpevole macchinista, giunto alla stazione alla stazione di Hanazono Higashi, è stato oggetto di contestazioni furiose e insulti.Il malcapitato non ha retto a tutta quella ostilità ed ha preso una decisione estrema.
Si è tolto giacca e berretto della compagnia ferroviaria e, dopo aver pronunciato le parole “Non ne posso più. Lasciatemi morire”, si è lanciato dalla sopraelevata della stazione.
Alcuni presenti hanno subito chiamato i soccorsi e, sebbene gravemente ferito, l'uomo era ancora cosciente. E' stato quindi trasportato in ospedale, dove gli sono state riscontrate diverse fratture, all'addome e alle gambe.
Resta grave, ma fortunatamente non è in pericolo di vita.La compagnia ferroviaria interessata, la Kintetsu Railway, si è anche scusata con i passeggeri, sia per l'incidente che per il “comportamento inappropriato del proprio dipendente”.A quanto pare in Giappone non sono rari i casi di aggressione verbale nei confronti dei macchinisti in caso di ritardo. Le autorità stanno indagando sull'accaduto, anche per appurare la salute mentale del macchinista.